Processionaria del pino
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Processionaria del pino
Processionaria del pino
Messaggio da francobet » 17 dic 2006, 18:52
Allora inizio per primo ad inserire un post sulla processionaria del pino, che ho trovato vicino a casa. preciso che questa patologia non può essere associata ai bonsai, perchè si ci accorge subito dell'attacco e si ci muove di conseguenza.
Processionaria del pino
(Traumatocampa pityocampa)
Questo fitofago presente in tutte le regioni italiane, attacca tutte le specie di pino (pinus nigra, P. sylvestris, P. halepensis, P. pinea, P. pinaster, ecc); il lepidottero che di solito non attacca il pino strobo può essere presente in casi eccezionali sui cedri e larici.
Compie una generazione l'anno, ma in certi casi può diventare di 2-4 anni e ciò dipende dalla elevata altitudine o climi più freddi dove la crescita è più lenta.
la femmina depone le uova prediligendo le piante isolate o comunque quelle il cui profilo si stacca dalle altre; vengono deposte attorno a due aghi di pino e ricoperte dai peli grigio argento che la femmina si stacca dal proprio corpo per cementarli uno con l'altro; il numero delle uova varia da 100 a 300.Appena sgusciate, le larve iniziano ad alimentarsi mangiando le foglie vicino al nido e tessendo una ragnatela fitta sino a formare quello che viene chiamato nido estivo.
All'arrivo dell'autunno, le larve hanno superato il terzo stadio e unendosi ad altre colonie formano un nido molto compatto e resistente che fungerà da ricovero per l'inverno.
Questo nido (nido d'inverno) viene costruito nella zona più soleggiata della pianta e dovrà fungere da accumulatore di calore; la sua struttura è tale che durante il giorno assorbe il calore e trattiene quello prodotto dalle larve, mantenendo così al suo interno temperature anche superiori a quelle esterne.Alla fine di aprile, inizio maggio, le larve hanno raggiunto l'ultima età (la quinta), si riuniscono, e si preparano a cercare un luogo dove incrisalidirsi. Il percorso è compiuto in fila indiana dando origine alle tipiche processioni ( da qui il nome ); arrivate nel luogo prescelto, che di solito sono radure ben illuminate o margini di bosco, si interrano ad una profondità che va da 5 a 30 cm a secondo del clima e dell'altitudine.
La lotta contro questo lepidottero si attua con mezzi meccanici, chimici e biologici; i mezzi meccanici sono essenzialmente il taglio e la distruzione dei nidi, e dove non ci arriva con le cesoie, si interviene con una fucilata distruggendo il nido, ed esporre le larve al freddo.
È efficace contro la processionaria l'uso del regolatore di crescita Diflubenzuron da impiegare contro le larve di prima e terza età. Soddisfacenti risultato a dato il Bacillus thuringiensis applicato sulle larve di prima e seconda età; metodi come la confusione sessuale e la cattura massiva si sono dimostrati efficaci.
Ora le foto.
il nido
come hanno ridotto la vegetazione intorno al nido
il nido tagliato dalla pianta
ora ho tagliato il nido con le forbici, perchè il materiale in cui è avvolto è tipo tela di seta, molto duro e resistente. a toccarlo si sente muovere il suo interno.
ora le larve, lunghe quasi 4 cm
e questa è la quantità di bestiacce, vive, presenti al suo interno.
si ho detto vive, perchè ne ho trovate, fra la montagna di escrementi verdastri, anche tante morte
e, per chiudere, come riducono la vegetazione sulle piante colpite, seccando inesorabilmente i rami.
Messaggio da francobet » 17 dic 2006, 18:52
Allora inizio per primo ad inserire un post sulla processionaria del pino, che ho trovato vicino a casa. preciso che questa patologia non può essere associata ai bonsai, perchè si ci accorge subito dell'attacco e si ci muove di conseguenza.
Processionaria del pino
(Traumatocampa pityocampa)
Questo fitofago presente in tutte le regioni italiane, attacca tutte le specie di pino (pinus nigra, P. sylvestris, P. halepensis, P. pinea, P. pinaster, ecc); il lepidottero che di solito non attacca il pino strobo può essere presente in casi eccezionali sui cedri e larici.
Compie una generazione l'anno, ma in certi casi può diventare di 2-4 anni e ciò dipende dalla elevata altitudine o climi più freddi dove la crescita è più lenta.
la femmina depone le uova prediligendo le piante isolate o comunque quelle il cui profilo si stacca dalle altre; vengono deposte attorno a due aghi di pino e ricoperte dai peli grigio argento che la femmina si stacca dal proprio corpo per cementarli uno con l'altro; il numero delle uova varia da 100 a 300.Appena sgusciate, le larve iniziano ad alimentarsi mangiando le foglie vicino al nido e tessendo una ragnatela fitta sino a formare quello che viene chiamato nido estivo.
All'arrivo dell'autunno, le larve hanno superato il terzo stadio e unendosi ad altre colonie formano un nido molto compatto e resistente che fungerà da ricovero per l'inverno.
Questo nido (nido d'inverno) viene costruito nella zona più soleggiata della pianta e dovrà fungere da accumulatore di calore; la sua struttura è tale che durante il giorno assorbe il calore e trattiene quello prodotto dalle larve, mantenendo così al suo interno temperature anche superiori a quelle esterne.Alla fine di aprile, inizio maggio, le larve hanno raggiunto l'ultima età (la quinta), si riuniscono, e si preparano a cercare un luogo dove incrisalidirsi. Il percorso è compiuto in fila indiana dando origine alle tipiche processioni ( da qui il nome ); arrivate nel luogo prescelto, che di solito sono radure ben illuminate o margini di bosco, si interrano ad una profondità che va da 5 a 30 cm a secondo del clima e dell'altitudine.
La lotta contro questo lepidottero si attua con mezzi meccanici, chimici e biologici; i mezzi meccanici sono essenzialmente il taglio e la distruzione dei nidi, e dove non ci arriva con le cesoie, si interviene con una fucilata distruggendo il nido, ed esporre le larve al freddo.
È efficace contro la processionaria l'uso del regolatore di crescita Diflubenzuron da impiegare contro le larve di prima e terza età. Soddisfacenti risultato a dato il Bacillus thuringiensis applicato sulle larve di prima e seconda età; metodi come la confusione sessuale e la cattura massiva si sono dimostrati efficaci.
Ora le foto.
il nido
come hanno ridotto la vegetazione intorno al nido
il nido tagliato dalla pianta
ora ho tagliato il nido con le forbici, perchè il materiale in cui è avvolto è tipo tela di seta, molto duro e resistente. a toccarlo si sente muovere il suo interno.
ora le larve, lunghe quasi 4 cm
e questa è la quantità di bestiacce, vive, presenti al suo interno.
si ho detto vive, perchè ne ho trovate, fra la montagna di escrementi verdastri, anche tante morte
e, per chiudere, come riducono la vegetazione sulle piante colpite, seccando inesorabilmente i rami.
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