VIRTUAL CONTEST
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Re: VIRTUAL CONTEST
Ed eccoci qui, finalmente possiamo proclamare i vincitori di questa simbolica gara. Come già si è detto, i complimenti vanno un po' a tutti gli utenti che hanno partecipato, perchè le idee proposte, come stili e proporzioni, sono nel complesso valide, non ci sono stati errori grossi da questo punto di vista, il che denota una buona visione della pianta, considerando anche che studiare un materiale solo dalle foto è estremamente più difficile! oth_3 oth_3 oth_3 Bravi tutti!
Cominciamo con l'esito della votazione "popolare":
IL VINCITORE DEL SONDAGGIO DEGLI UTENTI è Byron! oth_3
Complimenti Byron, la maggioranza degli utenti ha ritenuto il tuo virtual il migliore, forse per l'idea e la suggestività della cascata, magari per l'eleganza del disegno, o magari per le proporzioni e le spaziature della chioma, o può darsi che l'abbiano ritenuto il più fattibile, oppure il più originale, o magari per altre mille ragioni, fatto sta che è piaciuto di più! Complimenti ancora! birra_xx oth_3 birra_xx
Cominciamo con l'esito della votazione "popolare":
IL VINCITORE DEL SONDAGGIO DEGLI UTENTI è Byron! oth_3
Complimenti Byron, la maggioranza degli utenti ha ritenuto il tuo virtual il migliore, forse per l'idea e la suggestività della cascata, magari per l'eleganza del disegno, o magari per le proporzioni e le spaziature della chioma, o può darsi che l'abbiano ritenuto il più fattibile, oppure il più originale, o magari per altre mille ragioni, fatto sta che è piaciuto di più! Complimenti ancora! birra_xx oth_3 birra_xx
Ultima modifica di Claudia Marconi il Ven Gen 16, 2015 2:14 am - modificato 2 volte.
Claudia Marconi- Messaggi : 248
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Re: VIRTUAL CONTEST
Ed eccoci qui con l'esito del Contest! Per quanto riguarda la valutazione tecnica dei virtual, questi sono gli aspetti che ho preso in considerazione, ho dato un voto per ogni aspetto:
- stile proposto
- scelta di fronte e inclinazione
- proporzione complessiva tra chioma e tronco
- triangolarità della chioma
- scelta dei rami utilizzati
- disposizione dell'apice e dei palchi
- lavorazione della legna secca (jin e shari)
Sommando tutti i voti ho scoperto, con sorpresa, che ben 7 virtual (quindi la metà dei partecipanti), sono rientrati nei primi 3 posti con punteggi vicinissimi! 2 pari merito al primo posto, 2 pari merito al secondo posto a un solo punto di distanza, e 3 pari merito al terzo posto a soli due punti di distanza. Un po' più staccati invece ci sono poi gli altri virtual, per cui secondo me i primi 7 virtual sono praticamente tutti vincitori essendo quasi pari, e perciò ve li dico tutti e 7: daidai_xx daidai_xx daidai_xx
I VINCITORI DI QUESTO VIRTUAL CONTEST sono: 09-scarboc, 13-giorgioc
SECONDO POSTO: 12-Byron, 14-boba74
TERZO POSTO: 04-Ardesia, 08-Andrea Lubrano, 11-Andrea Lubrano
Complimenti a tutti e sette! oth_3 oth_3 oth_3 birra_xx
Una nota di merito mia personale va a giorgioc, ma anche Byron e boba74, perchè hanno preso i voti più alti di tutti in tutti gli aspetti, ma hanno "sbagliato" il fronte (poi ne parleremo meglio), e questo rende i loro virtual difficilmente praticabili, tuttavia la scelta del fronte dalle foto è veramente difficile da valutare bene, dunque complimenti davvero perchè per il resto sono ottime proposte.
Un'altra nota di merito speciale per me va a scarboc, che invece, nonostante qualche piccolo errorino nella chioma, ha "azzeccato" il fronte, inoltre è stata una delle poche a ridimensionare il jin basale (parleremo anche di questo). oth_3 Il suo progetto nel complesso, correggendo facilmente la chioma, è uno dei migliori per questa pianta, ed è una delle due opzioni tra cui al momento sono indecisa per lavorare la mia pianta. Dunque brava scarboc!
Adesso parleremo un po' più nel dettaglio di ogni aspetto, ma prima riposto tutti i virtual in modo da averli tutti insieme per una rapida consultazione, e alla fine aggiungo anche 4 dei miei.
- stile proposto
- scelta di fronte e inclinazione
- proporzione complessiva tra chioma e tronco
- triangolarità della chioma
- scelta dei rami utilizzati
- disposizione dell'apice e dei palchi
- lavorazione della legna secca (jin e shari)
Sommando tutti i voti ho scoperto, con sorpresa, che ben 7 virtual (quindi la metà dei partecipanti), sono rientrati nei primi 3 posti con punteggi vicinissimi! 2 pari merito al primo posto, 2 pari merito al secondo posto a un solo punto di distanza, e 3 pari merito al terzo posto a soli due punti di distanza. Un po' più staccati invece ci sono poi gli altri virtual, per cui secondo me i primi 7 virtual sono praticamente tutti vincitori essendo quasi pari, e perciò ve li dico tutti e 7: daidai_xx daidai_xx daidai_xx
I VINCITORI DI QUESTO VIRTUAL CONTEST sono: 09-scarboc, 13-giorgioc
SECONDO POSTO: 12-Byron, 14-boba74
TERZO POSTO: 04-Ardesia, 08-Andrea Lubrano, 11-Andrea Lubrano
Complimenti a tutti e sette! oth_3 oth_3 oth_3 birra_xx
Una nota di merito mia personale va a giorgioc, ma anche Byron e boba74, perchè hanno preso i voti più alti di tutti in tutti gli aspetti, ma hanno "sbagliato" il fronte (poi ne parleremo meglio), e questo rende i loro virtual difficilmente praticabili, tuttavia la scelta del fronte dalle foto è veramente difficile da valutare bene, dunque complimenti davvero perchè per il resto sono ottime proposte.
Un'altra nota di merito speciale per me va a scarboc, che invece, nonostante qualche piccolo errorino nella chioma, ha "azzeccato" il fronte, inoltre è stata una delle poche a ridimensionare il jin basale (parleremo anche di questo). oth_3 Il suo progetto nel complesso, correggendo facilmente la chioma, è uno dei migliori per questa pianta, ed è una delle due opzioni tra cui al momento sono indecisa per lavorare la mia pianta. Dunque brava scarboc!
Adesso parleremo un po' più nel dettaglio di ogni aspetto, ma prima riposto tutti i virtual in modo da averli tutti insieme per una rapida consultazione, e alla fine aggiungo anche 4 dei miei.
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Re: VIRTUAL CONTEST
I miei virtual:
Il bunjin:
(fronte I; rami rosso e rosa)
L'inclinato:
(fronte I; rami rosa e verde acqua)
Inclinato con chioma più piena e equilibrata, tipo eretto informale:
(fronte I; rami rosso, rosa e verde acqua)
La semicascata:
(fronte E; ramo rosso (oppure rosa) e verde acqua)
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Re: VIRTUAL CONTEST
Bene dunque ci siamo, cominciamo la discussione. Ovviamente questo Virtual Contest era su un ginepro, dunque parliamo di come si impostano i ginepri, perchè non tutti gli stili e tutte le regole possono essere applicate a tutti i tipi di essenza, ogni essenza ha degli stili e delle condizioni che ne esaltano meglio le caratteristiche naturali e rendono quindi il bonsai finito più credibile, più piacevole, più emozionante. Il prossimo Virtual Contest che è già in preparazione, come sappiamo si occuperà invece di una latifoglia, e vedremo allora che differenze ci sono e che considerazioni diverse vanno fatte per fare un buon progetto in quel caso.
C'è inoltre da fare un'altra considerazione: quando si deve studiare un progetto e disegnare un virtual per una pianta pronta per la prima impostazione, vogliamo appunto decidere che operazioni fare per impostare la struttura di quello che sarà il nostro bonsai utilizzando il materiale che abbiamo di fronte. Non me ne voglia samuele.d se ora lo chiamo in causa, in fondo abbiamo postato i nostri progetti proprio per discuterne insieme, lo scopo è sempre costruttivo. Il virtual di samuele.d, che ha proposto di innestare un rametto sul tronco e ripartire da quello per ricreare tutta la struttura del bonsai, non è quello che era stato chiesto: non è un virtual, è un progetto a lungo termine, innestando un nuovo ramo ed eliminando quelli che ci sono ora si può creare col tempo quasi quello che si vuole, quindi il virtual non ha ragione di essere, invece il nostro scopo è capire quali scelte fare e quali strade intraprendere con il materiale che abbiamo per ottenere, con una prima lavorazione, già la struttura di base definitiva del bonsai.
C'è inoltre da fare un'altra considerazione: quando si deve studiare un progetto e disegnare un virtual per una pianta pronta per la prima impostazione, vogliamo appunto decidere che operazioni fare per impostare la struttura di quello che sarà il nostro bonsai utilizzando il materiale che abbiamo di fronte. Non me ne voglia samuele.d se ora lo chiamo in causa, in fondo abbiamo postato i nostri progetti proprio per discuterne insieme, lo scopo è sempre costruttivo. Il virtual di samuele.d, che ha proposto di innestare un rametto sul tronco e ripartire da quello per ricreare tutta la struttura del bonsai, non è quello che era stato chiesto: non è un virtual, è un progetto a lungo termine, innestando un nuovo ramo ed eliminando quelli che ci sono ora si può creare col tempo quasi quello che si vuole, quindi il virtual non ha ragione di essere, invece il nostro scopo è capire quali scelte fare e quali strade intraprendere con il materiale che abbiamo per ottenere, con una prima lavorazione, già la struttura di base definitiva del bonsai.
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Re: VIRTUAL CONTEST
Allora partiamo a parlare dei vari aspetti:
LA SCELTA DELLO STILE:
Come dicevo prima, non tutti gli stili sono una buona scelta per un bonsai di ginepro. Creare un bonsai è un atto creativo artistico, non è semplicemente una pianta in vaso, dobbiamo col nostro bonsai trasmettere qualcosa e rappresentare qualcosa, cercando di esaltare al massimo le caratteristiche dell'essenza, idealizzarla. Il tipo di ginepro che vogliamo rappresentare con un bonsai di ginepro è una pianta molto vecchia (e questo vale per tutte le essenze) che cresce in ambiente difficile se non estremo, ed è tipicamente piena di parti secche sbiancate dagli eventi atmosferici che testimoniano la lotta contro le asperità durante gli anni di vita della pianta; tipicamente troveremmo delle vene vive ben definite, che normalmente si arrotolano su tronco e rami che a loro volta sono pieni di curve, la pianta di solito è compatta, con rami anche molto aggrovigliati sotto alla vegetazione. Visto che è questo quello che vogliamo rappresentare, si escludono a priori l'eretto formale, la scopa rovesciata, e tutti gli stili con tronchi eretti e rami lunghi ed dritti, tutti gli stili cioè che ricordano magari una grossa quercia in una vallata ma non certo un ginepro sferzato da sole vento e freddo in montagna o su una scogliera.
Ottimo quindi il bunjin (il bunjin in teoria, se fatto bene, è quello che più rappresenta le condizioni estreme di crescita di una pianta); buoni anche l'inclinato, lo spazzato dal vento, la cascata e la semicascata; possibili anche il doppio tronco o la ceppaia, purchè la pianta sia comunque compatta, contorta e sofferta. Spesso si impostano i ginepri in stili che non sono riconducibili a uno degli stili classici canonici, ma va benissimo lo stesso, ormai abbiamo capito qual è la cosa importante (spesso questi vengono fatti rientrare nella famiglia dei bunjin).
Devo dire che in tutti i virtual postati lo stile proposto è stato più che adeguato, quello meno adatto e da evitare se possibile è sicuramente il mio virtual3, in cui la pianta si presenta un po' troppo bilanciata, diciamo "tranquilla", mentre più diamo l'aspetto di una pianta che ha lottato e lotta per vivere, e meglio è. Dunque complimenti a tutti!
LA SCELTA DELLO STILE:
Come dicevo prima, non tutti gli stili sono una buona scelta per un bonsai di ginepro. Creare un bonsai è un atto creativo artistico, non è semplicemente una pianta in vaso, dobbiamo col nostro bonsai trasmettere qualcosa e rappresentare qualcosa, cercando di esaltare al massimo le caratteristiche dell'essenza, idealizzarla. Il tipo di ginepro che vogliamo rappresentare con un bonsai di ginepro è una pianta molto vecchia (e questo vale per tutte le essenze) che cresce in ambiente difficile se non estremo, ed è tipicamente piena di parti secche sbiancate dagli eventi atmosferici che testimoniano la lotta contro le asperità durante gli anni di vita della pianta; tipicamente troveremmo delle vene vive ben definite, che normalmente si arrotolano su tronco e rami che a loro volta sono pieni di curve, la pianta di solito è compatta, con rami anche molto aggrovigliati sotto alla vegetazione. Visto che è questo quello che vogliamo rappresentare, si escludono a priori l'eretto formale, la scopa rovesciata, e tutti gli stili con tronchi eretti e rami lunghi ed dritti, tutti gli stili cioè che ricordano magari una grossa quercia in una vallata ma non certo un ginepro sferzato da sole vento e freddo in montagna o su una scogliera.
Ottimo quindi il bunjin (il bunjin in teoria, se fatto bene, è quello che più rappresenta le condizioni estreme di crescita di una pianta); buoni anche l'inclinato, lo spazzato dal vento, la cascata e la semicascata; possibili anche il doppio tronco o la ceppaia, purchè la pianta sia comunque compatta, contorta e sofferta. Spesso si impostano i ginepri in stili che non sono riconducibili a uno degli stili classici canonici, ma va benissimo lo stesso, ormai abbiamo capito qual è la cosa importante (spesso questi vengono fatti rientrare nella famiglia dei bunjin).
Devo dire che in tutti i virtual postati lo stile proposto è stato più che adeguato, quello meno adatto e da evitare se possibile è sicuramente il mio virtual3, in cui la pianta si presenta un po' troppo bilanciata, diciamo "tranquilla", mentre più diamo l'aspetto di una pianta che ha lottato e lotta per vivere, e meglio è. Dunque complimenti a tutti!
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Re: VIRTUAL CONTEST
LA SCELTA DI FRONTE E INCLINAZIONE:
La scelta del fronte è una delle cose più importanti per procedere poi con un buon progetto. Alcune regole per scegliere un buon fronte sono comuni per tutte le essenze, ma altre sono molto diverse se si tratta di un ginepro piuttosto che di una latifoglia.
Le regole più generali, valide un po' per tutti i casi, sono prima di tutto che dal fronte scelto devono possibilmente mettersi in risalto tutti i pregi e nascondersi il più possibile tutti i difetti.
Nel caso del ginepro, dove abbiamo detto che è un bene che ci siano parti di legno secco (jin e shari) e vene vive tubolarizzate, se ci sono dei bei shari o dei jin, è meglio che si vedano dal fronte, mentre magari in una latifoglia, se c'è una cicatrice lasciata da una capitozzatura o dal taglio di un ramo a filo del tronco, questa è meglio nasconderla mettendola sul retro della pianta, perchè in questo caso è invece un pregio una corteccia uniforme (ovviamente questi sono tutti discorsi generali, poi si possono fare eccezioni e compromessi).
Inoltre, sempre valido un po' per tutti, se il tronco presenta delle curve e dei movimenti, questi vanno sempre messi in evidenza dal fronte! Se per esempio un tronco fa una S, non si può scegliere come fronte quello in cui la S sta di taglio e non si vede, dovrà invece dal fronte vedersi bene questa S o insomma la o le curve che ci sono.
In questo caso per esempio la curva principale che dà il carattere a questa pianta e che quindi andrebbe fatta vedere dal fronte è quella che si vede nelle foto C D E e G H I L: ve la evidenzio per esempio nell'H:
Il fronte B o l'F invece sono pessime scelte, perchè la grossa curva del tronco è di taglio, non si vede, ma il tronco viene sparato verso l'osservatore e poi torna verso il retro (o viceversa) e questo non deve succedere.
Altra cosa universalmente valida, è che dal fronte il tronco, uscendo dal terreno, non deve andare diretto verso il retro o verso l'osservatore, ma può partire diretto a destra o a sinistra, anche non precisamente ma magari un po' verso il retro, ma non direttamente verso il retro. Inoltre, importantissimo, salendo dal terreno verso l'alto, deve andare dapprima un pochino verso la profondità per poi, nella parte alta, tornare verso il fronte: l'apice della pianta deve essere sempre portato verso l'osservatore da questo movimento del tronco prima verso il retro e poi nella parte apicale verso l'osservatore.
Io avevo messo tutte quelle foto della pianta ruotandola man mano, per cercare di farvi capire il movimento tridimensionale del tronco, per scegliere opportunamente il fronte. Se guardate la foto A e B per esempio, dovreste rendervi conto che l'andamento complessivo del tronco, cioè il piano in cui giace la curva principale, (piano che visto lateralmente evidenzio con una linea rossa), fa in questa foto una concavità verso sinistra e quindi fa una gobba verso destra:
Il fronte corretto di questa pianta quindi, combinando il discorso di prima con questo, non può essere il C o D o E (che sono foto fatte da destra guardando l'immagine qui sopra), perchè anche se si vede correttamente la grossa curva del tronco, il movimento globale presenterebbe la gobba verso l'osservatore, mentre dovrebbe mostrare la concavità, per riportare l'apice verso l'osservatore; i fronti migliori in assoluto quindi qui sono da ricercarsi tra G, H, I ed L (i fronti presi dal lato sinistro rispetto all'immagine qui sopra, in pratica fatti dal verso indicato dalla freccia di sinistra). G però va scartato sia perchè il tronco partirebbe da terra diretto verso il retro (a meno che non si alzi la pianta più verticalmente), sia per un altro motivo che dirò tra poco. H I ed L sono dunque i fronti migliori, di cui l'I forse è il migliore di tutti (nella foto sembra piatto, invece basta confrontarlo con L e già si capisce che c'è una marcata concavità messa proprio nel modo giusto).
Una condizione direi praticamente indispensabile nella scelta del fronte, valida solo per i ginepri e per tutte le piante con una porzione di secco e delle vene vive (tipicamente tassi, cipressi, o altre conifere ma anche olivastri, erike, ecc ecc), è che la partenza dal terreno della vena viva si deve vedere dal fronte. Basta che dal fronte si veda anche una piccola porzione di una vena viva uscire dal terreno e il fronte è accettabile, ma se dal fronte si vede solo legna secca (parlando sempre della parte che sbuca dal terreno) mentre la o le vene vive sono completamente sul retro e non si vede la loro partenza dal suolo, allora quello non si può prendere come fronte. Può darsi che un fronte sia ottimale per evidenziare curve, concavità ecc, ma non permetta di vedere la partenza della vena, in questo caso quest'ultimo aspetto vince sul resto e ci costringe a scendere a compromessi, ruotando il fronte peggiorando quindi magari alcune condizioni, ma mostrando la partenza della vena viva.
Questo è il motivo principale per cui non si può scegliere nella mia pianta il fronte G: anche eliminando il grosso jin che è in primo piano, da questo fronte la parte viva alla partenza da terra è tutta sul retro, non si vedrebbe e ciò non è ammissibile.
Insieme al fronte bisogna sempre valutare bene anche l'inclinazione: negli stili con tronchi curvi (quindi ovviamente non vale per eretti formali o scope rovesciate), il tronco non deve mai uscire dal terreno perfettamente verticale a piombo, ma deve sempre avere una inclinazione anche lieve, mai perpendicolare al terreno. Seguendo i movimenti del tronco poi, se ci sono curve molto accentuate, bisogna giocare con l'inclinazione in modo che non ci siano mai tratti di tronco perfettamente orizzontali, paralleli al terreno. (Come già detto prima, non ci devono essere nemmeno tratti di tronco che vanno diretti o verso il retro o verso l'osservatore, ma questo si evita ruotando la pianta e cambiando quindi fronte, più che inclinandola. )
Alla luce di tutti questi discorsi quindi ho dato il massimo punteggio a chi ha scelto i fronti H I ed L oth_3 . Accettabile anche l'A perchè la curva è comunque visibile, però è un po' schiacciata. Il fronte per la cascata di Byron o la mia semicascata purtroppo non è un buon fronte, tuttavia volendo realizzare questo stile si potrebbe accettare il compromesso: il tronco non presenta la concavità dalla parte giusta, ma ciò si può camuffare con la chioma, perchè al contrario degli altri stili più compatti, in questi casi la chioma che scende sposta il baricentro ottico più a sinistra in questo caso, per cui potremmo ricreare una concavità complessiva portando i rami bassi e l'apice verso l'osservatore... Forse questo discorso non è molto chiaro, ma a parole non è facile per me farvi capire cosa intendo. Insomma il fronte della cascata o semicascata, anche se non ideale, può essere accettabile, mentre lo stesso fronte, utilizzato per altri stili più eretti e compatti, non è accettabile, non si riesce a camuffare il difetto con la chioma.
Visto che ci siamo, diciamo per quanto riguarda le cascate e semicascate che il tronco, poco dopo la partenza dal terreno, deve avere un brusco cambio di direzione verso il basso, che giustifica la vegetazione in cascata. In questo caso quindi cascata e semicascata, anche se indubbiamente suggestive, non sono una scelta ottimale neanche per questo aspetto, perchè il tronco non presenta una grossa curva verso il basso. Tuttavia anche in questo caso c'è una cosa che può essere un buon compromesso se uno proprio volesse a tutti i costi realizzare la cascata o semicascata: il tronco nel complesso non si piega verso il basso uscendo dal terreno, ma un po' lo fa la vena viva! Otticamente è la vena viva che si segue, e quella ha un leggero spigolo e dà l'idea di una piega verso il basso; il legno secco poi si può lavorare un po' per accentuare la cosa. Ho evidenziato col rosso il movimento della vena nel mio virtual: è una cambio di direzione misero, ma meglio di niente:
Nei prossimi giorni parleremo degli altri punti, ma intanto se avete commenti, domande su quello che ho scritto, critiche costruttive o aggiunte da fare, possibilmente per adesso solo sugli argomenti trattati finora, è proprio il momento di farlo, dite tranquillamente tutto quello che vi viene in mente!
La scelta del fronte è una delle cose più importanti per procedere poi con un buon progetto. Alcune regole per scegliere un buon fronte sono comuni per tutte le essenze, ma altre sono molto diverse se si tratta di un ginepro piuttosto che di una latifoglia.
Le regole più generali, valide un po' per tutti i casi, sono prima di tutto che dal fronte scelto devono possibilmente mettersi in risalto tutti i pregi e nascondersi il più possibile tutti i difetti.
Nel caso del ginepro, dove abbiamo detto che è un bene che ci siano parti di legno secco (jin e shari) e vene vive tubolarizzate, se ci sono dei bei shari o dei jin, è meglio che si vedano dal fronte, mentre magari in una latifoglia, se c'è una cicatrice lasciata da una capitozzatura o dal taglio di un ramo a filo del tronco, questa è meglio nasconderla mettendola sul retro della pianta, perchè in questo caso è invece un pregio una corteccia uniforme (ovviamente questi sono tutti discorsi generali, poi si possono fare eccezioni e compromessi).
Inoltre, sempre valido un po' per tutti, se il tronco presenta delle curve e dei movimenti, questi vanno sempre messi in evidenza dal fronte! Se per esempio un tronco fa una S, non si può scegliere come fronte quello in cui la S sta di taglio e non si vede, dovrà invece dal fronte vedersi bene questa S o insomma la o le curve che ci sono.
In questo caso per esempio la curva principale che dà il carattere a questa pianta e che quindi andrebbe fatta vedere dal fronte è quella che si vede nelle foto C D E e G H I L: ve la evidenzio per esempio nell'H:
Il fronte B o l'F invece sono pessime scelte, perchè la grossa curva del tronco è di taglio, non si vede, ma il tronco viene sparato verso l'osservatore e poi torna verso il retro (o viceversa) e questo non deve succedere.
Altra cosa universalmente valida, è che dal fronte il tronco, uscendo dal terreno, non deve andare diretto verso il retro o verso l'osservatore, ma può partire diretto a destra o a sinistra, anche non precisamente ma magari un po' verso il retro, ma non direttamente verso il retro. Inoltre, importantissimo, salendo dal terreno verso l'alto, deve andare dapprima un pochino verso la profondità per poi, nella parte alta, tornare verso il fronte: l'apice della pianta deve essere sempre portato verso l'osservatore da questo movimento del tronco prima verso il retro e poi nella parte apicale verso l'osservatore.
Io avevo messo tutte quelle foto della pianta ruotandola man mano, per cercare di farvi capire il movimento tridimensionale del tronco, per scegliere opportunamente il fronte. Se guardate la foto A e B per esempio, dovreste rendervi conto che l'andamento complessivo del tronco, cioè il piano in cui giace la curva principale, (piano che visto lateralmente evidenzio con una linea rossa), fa in questa foto una concavità verso sinistra e quindi fa una gobba verso destra:
Il fronte corretto di questa pianta quindi, combinando il discorso di prima con questo, non può essere il C o D o E (che sono foto fatte da destra guardando l'immagine qui sopra), perchè anche se si vede correttamente la grossa curva del tronco, il movimento globale presenterebbe la gobba verso l'osservatore, mentre dovrebbe mostrare la concavità, per riportare l'apice verso l'osservatore; i fronti migliori in assoluto quindi qui sono da ricercarsi tra G, H, I ed L (i fronti presi dal lato sinistro rispetto all'immagine qui sopra, in pratica fatti dal verso indicato dalla freccia di sinistra). G però va scartato sia perchè il tronco partirebbe da terra diretto verso il retro (a meno che non si alzi la pianta più verticalmente), sia per un altro motivo che dirò tra poco. H I ed L sono dunque i fronti migliori, di cui l'I forse è il migliore di tutti (nella foto sembra piatto, invece basta confrontarlo con L e già si capisce che c'è una marcata concavità messa proprio nel modo giusto).
Una condizione direi praticamente indispensabile nella scelta del fronte, valida solo per i ginepri e per tutte le piante con una porzione di secco e delle vene vive (tipicamente tassi, cipressi, o altre conifere ma anche olivastri, erike, ecc ecc), è che la partenza dal terreno della vena viva si deve vedere dal fronte. Basta che dal fronte si veda anche una piccola porzione di una vena viva uscire dal terreno e il fronte è accettabile, ma se dal fronte si vede solo legna secca (parlando sempre della parte che sbuca dal terreno) mentre la o le vene vive sono completamente sul retro e non si vede la loro partenza dal suolo, allora quello non si può prendere come fronte. Può darsi che un fronte sia ottimale per evidenziare curve, concavità ecc, ma non permetta di vedere la partenza della vena, in questo caso quest'ultimo aspetto vince sul resto e ci costringe a scendere a compromessi, ruotando il fronte peggiorando quindi magari alcune condizioni, ma mostrando la partenza della vena viva.
Questo è il motivo principale per cui non si può scegliere nella mia pianta il fronte G: anche eliminando il grosso jin che è in primo piano, da questo fronte la parte viva alla partenza da terra è tutta sul retro, non si vedrebbe e ciò non è ammissibile.
Insieme al fronte bisogna sempre valutare bene anche l'inclinazione: negli stili con tronchi curvi (quindi ovviamente non vale per eretti formali o scope rovesciate), il tronco non deve mai uscire dal terreno perfettamente verticale a piombo, ma deve sempre avere una inclinazione anche lieve, mai perpendicolare al terreno. Seguendo i movimenti del tronco poi, se ci sono curve molto accentuate, bisogna giocare con l'inclinazione in modo che non ci siano mai tratti di tronco perfettamente orizzontali, paralleli al terreno. (Come già detto prima, non ci devono essere nemmeno tratti di tronco che vanno diretti o verso il retro o verso l'osservatore, ma questo si evita ruotando la pianta e cambiando quindi fronte, più che inclinandola. )
Alla luce di tutti questi discorsi quindi ho dato il massimo punteggio a chi ha scelto i fronti H I ed L oth_3 . Accettabile anche l'A perchè la curva è comunque visibile, però è un po' schiacciata. Il fronte per la cascata di Byron o la mia semicascata purtroppo non è un buon fronte, tuttavia volendo realizzare questo stile si potrebbe accettare il compromesso: il tronco non presenta la concavità dalla parte giusta, ma ciò si può camuffare con la chioma, perchè al contrario degli altri stili più compatti, in questi casi la chioma che scende sposta il baricentro ottico più a sinistra in questo caso, per cui potremmo ricreare una concavità complessiva portando i rami bassi e l'apice verso l'osservatore... Forse questo discorso non è molto chiaro, ma a parole non è facile per me farvi capire cosa intendo. Insomma il fronte della cascata o semicascata, anche se non ideale, può essere accettabile, mentre lo stesso fronte, utilizzato per altri stili più eretti e compatti, non è accettabile, non si riesce a camuffare il difetto con la chioma.
Visto che ci siamo, diciamo per quanto riguarda le cascate e semicascate che il tronco, poco dopo la partenza dal terreno, deve avere un brusco cambio di direzione verso il basso, che giustifica la vegetazione in cascata. In questo caso quindi cascata e semicascata, anche se indubbiamente suggestive, non sono una scelta ottimale neanche per questo aspetto, perchè il tronco non presenta una grossa curva verso il basso. Tuttavia anche in questo caso c'è una cosa che può essere un buon compromesso se uno proprio volesse a tutti i costi realizzare la cascata o semicascata: il tronco nel complesso non si piega verso il basso uscendo dal terreno, ma un po' lo fa la vena viva! Otticamente è la vena viva che si segue, e quella ha un leggero spigolo e dà l'idea di una piega verso il basso; il legno secco poi si può lavorare un po' per accentuare la cosa. Ho evidenziato col rosso il movimento della vena nel mio virtual: è una cambio di direzione misero, ma meglio di niente:
Nei prossimi giorni parleremo degli altri punti, ma intanto se avete commenti, domande su quello che ho scritto, critiche costruttive o aggiunte da fare, possibilmente per adesso solo sugli argomenti trattati finora, è proprio il momento di farlo, dite tranquillamente tutto quello che vi viene in mente!
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Re: VIRTUAL CONTEST
giorgioc ha scritto:Molto interessante ed istruttiva la piega che sta prendendo il contest, un vero brain storming online. Particolarmente le considerazioni sulla scelta del fronte ( che io canno immancabilmente anche al club, dove vengo sistematicamente surclassato da tutti, principianti compresi ). Non potevo far altro qui che scegliere il PEGGIORE
Sto imparando davvero molto dal guardare e riguardare, sempre più nel dettaglio sia le foto di partenza, che i virtual proposti. Mi accorgo di diventare ogni volta un po' più analitico
Sono stupefatto di avere proposto un virtual (ripeto, il mio primo in assoluto, non solo online) che è stato apprezzato anche da Cassandra, oltre che da diversi utenti, alcuni anche "blasonati". Ne sono naturalmente soddisfatto, GRAZIE! .
Se avrò il permesso di farlo, e se ciò non inquinerà il thread, scriverò due o tre "trucchetti" di comunicazione grafica che ho cercato di adottare.
Vorrei infine dire che dei virtual proposti da Cassandra boccerei proprio il bunjin. Il tronco inclinato a destra e la chioma interamente a sinistra sono poco credibili botanicamente, anche se spesso nel bonsai europeo si tende a "bilanciare". Se un albero che costruisce la propria struttura in una direzione, non lo fa per estetica, ma perché ha un motivo fisiolofico, ad esempio la ricerca di luce. E' quindi improbabile uno sviluppo della chioma opposto a questa direzione.
Molto belli invece i virtual inclinati. La densità della chioma potrà essere decisa in itinere, non inficiando il progetto iniziale. Avrei votato certamente uno di questi, probabilmente il più leggero
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Re: VIRTUAL CONTEST
leizer ha scritto:Partendo dal presupposto che la mia esperienza di coltivazione di conifere si riduce a un pino nero nato da seme questo autunno, devo dire che le spiegazioni sull'impostazione di questo ginepro sono state veramente utilissime :mrgreen:
Veramente mi si è aperto un mondo... Alla luce di quanto scritto devo dire che mi piace molto il bunjin tra i virtual di Cassandra (oltre alla semicascata :mrgreen: difatti avevo votato la cascata tra i virtual degli utenti, ma sono solo estetiche personali), condivido l'osservazione di giorgioc però l'equilibratura della pianta potrebbe essere artificiosamente fatta rientrare in una "variazione di condizioni ambientali" che abbia spostato l'orientamento della pianta rispetto al sole facendola crescere nella direzione opposta a quella iniziale... ma sono supposizioni :mrgreen:
Per il resto assorbo in tutto e per tutto le lezioni su scelta del fronte, impostazione, ecc :mrgreen:
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Re: VIRTUAL CONTEST
boba74 ha scritto:Belli i virtual di Cassandra.
Non sono del tutto convinto di escludere a priori il bunjin, perchè è vero che in natura un albero non "cresce" i quel modo come detto da Giorgio, ma come spesso succede a volte la chioma di un albero è ciò che è sopravvissuto della chioma originale, perciò nulla esclude che in quel virtual la pianta avesse in origina la chioma principale dalla parte opposta, ma che poi il tornco sia stato spezzato e abbia ricostruito l'attuale chioma a partire da un ramo laterale sinistro (visto che, essendo una conifera, non avrebbe potuto far germogliare nuovi rami direttamente dal tronco)...
Tuttavia, sarà per l'aspetto "grafico" usato per dipingere la chioma, ma a me i virtual di Cassandra paiono tutti inequivocabilmente "pinosi" anzichè "gineprosi", ma probabilmente la cosa è dovuta alla convenzione di disegnare la vegetazione con tratti rapidi che li fanno somigliare ad aghi di pino, nella realtà mi aspetto masse vegetative molto più "morbide" (ma anche la corteccia in effetti sembra quella di un pino.... :mrgreen: ).
In ogni caso, lo stile bunjin ce lo vedo comunque bene per i pini, ma non per i ginepri, almeno non fatto in quel modo, anche se in effetti non riuscirei a spiegare come....
Per il resto, devo dire che non mi dispiace la semicascata, e neppure il virtual 3: è vero che da un senso di tranquillità, ma potrebbe essere una tranquillità che denota comunque una vita vissuta, che la si percepisce dalle ferite del tronco più che dalla disposizione dei rami....
Ma insomma, alla fine quale progetto hai scelto?
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Re: VIRTUAL CONTEST
giorgioc ha scritto:Quoto Boba quando dice "sarà per l'aspetto "grafico" usato per dipingere la chioma, ma a me i virtual di Cassandra paiono tutti inequivocabilmente "pinosi" anzichè "gineprosi","
Ho provato a rendere più "gineproso" uno dei virtual di Cassandra
Linee ammorbidite sia per il vaso che per le masse vegetative:
che ne dite?
Ultima modifica di Claudia Marconi il Ven Gen 16, 2015 2:34 am - modificato 3 volte.
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Re: VIRTUAL CONTEST
boba74 ha scritto:mmm, sì, meglio....
Eppure, il portamento di quegli stili eretti o inclinati mi rimangono più adatti a pini che a ginepri.... forse è solo una mia impressione, ma il ginepro in natura lo immagino sempre contorto e prostrato, più "arbustivo" che "arboreo"....
semplice constatazione botanica, senza entrare nel merito delle regole bonsai e degli stili....
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Re: VIRTUAL CONTEST
Interessantissimi i vostri commenti ragazzi! daidai_xx Mi avete fatto molto riflettere!
Comunque vorrei precisare una cosa: finora ho toccato solo i primi due punti (stile, e fronte/inclinazione), ma ci sono ancora molti punti di cui parlare, non è mica finita qui! exclaim :mrgreen:
Intanto rispondo ad alcune cose:
Comunque vorrei precisare una cosa: finora ho toccato solo i primi due punti (stile, e fronte/inclinazione), ma ci sono ancora molti punti di cui parlare, non è mica finita qui! exclaim :mrgreen:
Intanto rispondo ad alcune cose:
Assolutamente idea magnifica! daidai_xx L'avevo detto all'inizio del topic che durante la discussione avremmo parlato anche di qualche trucco grafico per realizzare praticamente un buon disegno, quindi se sei disposto a farlo noi siamo contentissimi! daidai_xx oth_3giorgioc ha scritto:Se avrò il permesso di farlo, e se ciò non inquinerà il thread, scriverò due o tre "trucchetti" di comunicazione grafica che ho cercato di adottare.
Vero, però concordo con quanto detto da Leizer e da Boba74 e aggiungo che comunque sono contemplate entrambe le soluzioni e la scelta sta poi anche al gusto del bonsaista. Mi spiego: per lo stile inclinato per esempio, è possibile sia che il primo ramo basso col palco otticamente più pesante stia dalla parte in cui pende la pianta (come l'ho fatto per esempio io ed altri), sia che stia dalla parte opposta; l'effetto è molto diverso, se il palco principale è dalla parte dove pende la pianta abbiamo un aspetto più deciso, forte, sbilanciato, dinamico; se sta dalla parte opposta bilancia il peso ottico della pianta, che si dice risulta più "seduta", e l'impatto d'insieme è senza dubbio meno forte. La scelta poi è personale ma sono valide entrambe le soluzioni.giorgioc ha scritto:anche se spesso nel bonsai europeo si tende a "bilanciare"
Hehehehehe è vero! :mrgreen: Il problema è che faccio i palchi con quei trattini per sbrigarmi, dunque sembrano aghi di pino, e coloro la corteccia per distinguerla dal legno secco con quei movimenti rotatori che in effetti sembrano la corteccia di un pino! oth_11 Certamente quello che conta in un virtual è l'idea, ma in effetti ora che me l'hai fatto notare cercherò in futuro di rispettare l'aspetto della vegetazione... Aspetterò i suggerimenti di Giorgio o degli altri utenti per capire come ottenere un risultato migliore. daidai_xxboba74 ha scritto:a me i virtual di Cassandra paiono tutti inequivocabilmente "pinosi"
No no no! oth_8 Mai criticato i virtual cartacei, io li preferisco, figurati! Nel tuo caso ho criticato solo la carta da forno rubata alla moglie e i pastelli rubati alla figlia! marameo_xx :mrgreen:boba74 ha scritto:p.s.: critichi gli altri e poi anche tu fai i virtual cartacei.... :mrgreen:
Eh tinghi85, man mano che affronto i vari punti sto scrivendo gli "errori" che sono stati commessi. Per ora ho parlato solo di stile e di fronte, ma aspetta e vedrai!tinghi85 ha scritto:ma ora gradirei un po di critiche al mio schizzetto se possibile,per capire gli errori..grazie!!!!!!
Scarboc, guarda che quel mio progetto è molto simile al tuo! Tu hai fatto una chioma più espansa ma a parte quello il progetto è molto, molto simile.scarboc ha scritto:mi sembra più "sofferto" il progetto del secondo disegno postato da Cass.
Base larga e possente, inclinazione quasi al limite della sopportazione, vegetazione tutta da un lato...bellissimo love
Bellissimo Giorgio!!! oth_3 Molto istruttivo già questo confronto! daidai_xxgiorgioc ha scritto:Ho provato a rendere più "gineproso" uno dei virtual di Cassandra
Linee ammorbidite sia per il vaso che per le masse vegetative:
che ne dite?
Io personalmente protendo per l'inclinato... Questa pianta la portai anche al club tempo fa e consultandomi con i più esperti erano d'accordo con i miei primi due virtual, dei quali però pare che il primo, il bunjin, sia quello da preferire, anche se poi è valido anche l'inclinato. oth_10 Io a dire la verità disegnai il bunjin quasi per primo, ed è quello che mi piaceva di più, però ora ho quasi deciso per l'inclinato, e poi vi spiegherò perchè, infatti c'è un motivo ben preciso. Ve lo dirò nella prossima puntata.boba74 ha scritto:Ma insomma, alla fine quale progetto hai scelto?
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Re: VIRTUAL CONTEST
giorgioc ha scritto:Come ho cercato di rendere più "accattivante" il virtual di Cassandra?
Mi sono permesso di ritoccare un virtual ineccepibile dal punto di vista tecnico, ma con alcune cose che a mio parere andavano migliorate, dal punto di vista grafico ed estetico.
Le idee sto cercando di "rubarle" dall'osservazione di virtual realizzati su alcune riviste e siti web da professionisti.
1 - le linee morbide e femminili del ginepro, che ha nelle sue curve sinuose un richiamo nelle "nuvole" di verde
2 - la medesima morbidezza a mio parere va armonizzata con la scelta del vaso, che anche se rettangolare avrà gli spigoli smussati
3 - il "trucco" del nebari amplificato. Provate ad osservare i virtual dei professionisti: il nebari è sembre enfatizzato ed a volte esagerato, dando immediatamente un senso di vetustà. un colpo di pennarello, ed il gioco è fatto :mrgreen: :mrgreen:
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Re: VIRTUAL CONTEST
Per l'appunto, intanto aggiungo qualcosa che mi ero dimenticata di dire in precedenza, parlando della scelta del fronte. Tutti noi abbiamo sempre sentito dire quanto sia importante il famoso "nebari" in un bonsai: il nebari è la base della pianta, la parte in cui il tronco si allarga e da dove partono le radici che si vanno a infilare nel terreno. Ora, sicuramente avremo sentito dire o letto più volte che il nebari di un bonsai deve avere queste caratteristiche: deve avere una forma che ricorda la forma del monte Fiji, cioè allargarsi alla base per dare stabilità e maestosità alla pianta, e ovviamente le prime radici devono essere sufficientemente grosse, e ben disposte a raggera, senza incroci o spigoli o accavallamenti ecc, e la scelta del fronte spesso deve essere fatta in base al punto di vista da dove il nebari ha l'aspetto migliore. Ebbene, queste caratteristiche valgono per le latifoglie principalmente! exclaim Per i bonsai di ginepro, ebbene sì, non valgono! Nei ginepri non ha grossa importanza se la base non si allarga, se le radici non si vedono o non sono a raggera... certo, se ci sono inestetismi è meglio evitarli, ma in generale il nebari di un bonsai di ginepro può non osservare queste regole, ciò non gli toglie assolutamente valore.
Altro discorso legato all'aspetto del tronco è la conicità. Anche su questo abbiamo sempre sentito che il tronco di un bonsai deve essere conico (partire in basso con un certo diametro e assottigliarsi sempre di più man mano che si sale verso l'apice). Se quindi su un tronco ci sono dei punti di controconicità, sono un difetto e magari scegliendo bene il fronte si riescono a mascherare. Ebbene, anche la conicità in bonsai di ginepro non è una caratteristica essenziale e se ci sono punti di controconicità non sono un problema!
Altro discorso legato all'aspetto del tronco è la conicità. Anche su questo abbiamo sempre sentito che il tronco di un bonsai deve essere conico (partire in basso con un certo diametro e assottigliarsi sempre di più man mano che si sale verso l'apice). Se quindi su un tronco ci sono dei punti di controconicità, sono un difetto e magari scegliendo bene il fronte si riescono a mascherare. Ebbene, anche la conicità in bonsai di ginepro non è una caratteristica essenziale e se ci sono punti di controconicità non sono un problema!
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Re: VIRTUAL CONTEST
Io l'ho fatto tante volte, il risultato esteticamente è d'impatto, sembra una foto invece che un disegno, e hai l'idea proprio di come verrà fuori... Se volete vi posto un esempio. Comunque ho rivalutato invece il disegno a mano e ultimamente li faccio sempre a mano, ci metto anche molto meno tempo e l'idea è visibile ugualmente, in più se disegnati bene sono belli da vedere anche i virtual fatti a mano.giorgioc ha scritto:Mi piacerebbe saper usare i programmi di fotoritocco per "dipingere" rami e chioma attorno alla foto originale, conservando così il VERO tronco. Purtroppo non riesco ad imparare bene
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Re: VIRTUAL CONTEST
Intanto, per curiosità di vedere come veniva, ho rifatto (più o meno) il mio virtual inclinato, con la tecnica che diceva Giorgio, di tenere il vero tronco come da fotografia e aggiungere rami e vegetazione con Photoshop. Questo è il risultato:
La vegetazione sembra lo stesso "pinosa" :mrgreen: , eppure ho preso un ciuffetto della stessa pianta e l'ho replicato col Photoshop. Vabbè qui è venuto male perchè la vegetazione di questa varietà fa un po' schifo, ma in altri casi, scegliendo un ciuffettino terminale carino, si riesce a fare una buona vegetazione.
La vegetazione sembra lo stesso "pinosa" :mrgreen: , eppure ho preso un ciuffetto della stessa pianta e l'ho replicato col Photoshop. Vabbè qui è venuto male perchè la vegetazione di questa varietà fa un po' schifo, ma in altri casi, scegliendo un ciuffettino terminale carino, si riesce a fare una buona vegetazione.
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Re: VIRTUAL CONTEST
No... io e i vasi evidentemente non andiamo d'accordo... Hai ragione, ho messo la pianta proprio centrale oth_1 , e non me ne sono accorta, sicuramente andrebbe messa più a sinistra. (Un giorno dovremo fare anche una bella discussione sulle "regole" dei vasi bonsai, a me come vedete servirebbe un sacco... forse non me ne sono mai occupata troppo perchè non ho ancora neanche una pianta in vaso bonsai ).giorgioc ha scritto:Molto bello Cassandra. Hai provato a spostarlo un pochino a sinistra nel vaso?
Ecco la correzione, grazie come sempre Giorgio!!!
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Re: VIRTUAL CONTEST
Grazie Byron e tutti per i complimenti...
Quindi nel totale dovrebbe venire sui 30cm più o meno: non è grandissima, ma neanche minuscola.
Per la varietà, Giorgio l'aveva scritto subito, e concordo:
Che forza, c'è chi preferisce l'uno, chi preferisce l'altro, ecc, e questo è molto bello, si vede la grande varietà poi dei gusti e delle inclinazioni personali di ognuno. daidai_xx Comunque questo terzo, che come dicevo rispetto al secondo è più "seduto", meno forte, e quindi tendevo a scartarlo, lo sto rivalutando.Byron ha scritto:Per me il più bello e adeguato è il 3°
Hai perfettamente ragione, non è facile ottenere dei bei palchetti in questa pianta, un po' perchè è abbastanza piccolina, ma soprattutto per la varietà pessima. :? Come dimensioni ora non ti so dire con certezza l'altezza finale, ma ti posso dire che dalla base alla curva sono circa 20cm, così:Byron ha scritto:penso sia difficile riuscire ad avere tanti palchi compatti e vicini , la pianta non mi sembra di grandi dimensioni e le nuove crescite di 1 o 2 stagioni porterebbero ad avere 2 grandi palchi , ma potrei sbagliarmi nel giudizio delle proporzioni . Quanto misura la circonferenza del nebari e quale sarebbe l’altezza finale della pianta con le proporzioni del virtual ?
Quindi nel totale dovrebbe venire sui 30cm più o meno: non è grandissima, ma neanche minuscola.
Per la varietà, Giorgio l'aveva scritto subito, e concordo:
L'innesto a itoigawa per questa pianta è praticamente obbligatorio. L'itoigawa ha vegetazione molto fine e compatta, e si dovrebbe riuscire a ottenere un buon risultato! Io avevo pensato di impostare prima le pieghe dei rami primari, e poi innestarli a itoigawa. oth_10 Dite che dovrei prima innestare, e poi impostare direttamente i rami di itoigawa?giorgioc ha scritto:Sono consapevole che con questa varietà (Pfizeriana?) non è facile/possibile, per cui se fosse mio 2-3 rametti di itoigawa ce le innesterei...
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Re: VIRTUAL CONTEST
Intanto che attendo i vostri preziosi pareri, vado avanti con la valutazione dei vari punti.
PROPORZIONE CHIOMA/TRONCO:
La proporzione fra chioma e tronco è molto importante. Più la chioma è espansa, e quindi il bonsai sarà alto e largo, e più il tronco sembrerà esile, e questo è un male perchè dovendo rappresentare sempre una pianta vetusta, più il tronco risulta possente rispetto alla vegetazione e meglio è, mentre tronchi otticamente esili e lunghi richiamano sempre alla mente l'idea di una pianta molto giovane. Quindi bisogna sempre cercare di compattare la chioma. Nella cascata e semicascata i rami si allungano un po' di più per scendere in cascata, però basta tenere i palchetti piccoli e ben spaziati e non fare un grosso cuscinone gigante, e il peso ottico della vegetazione sarà comunque adeguato al tronco.
Nel complesso devo dire che avete fatto tutti virtual dalle proporzioni abbastanza buone. 04 e 05 di Ardesia, 07-Andrea Lubrano e 09-scarboc quelli con le chiome un pelino troppo espanse, ma di poco, a cui ho dato quindi qualche punto in meno, però nel complesso bravi tutti. oth_3
PROPORZIONE CHIOMA/TRONCO:
La proporzione fra chioma e tronco è molto importante. Più la chioma è espansa, e quindi il bonsai sarà alto e largo, e più il tronco sembrerà esile, e questo è un male perchè dovendo rappresentare sempre una pianta vetusta, più il tronco risulta possente rispetto alla vegetazione e meglio è, mentre tronchi otticamente esili e lunghi richiamano sempre alla mente l'idea di una pianta molto giovane. Quindi bisogna sempre cercare di compattare la chioma. Nella cascata e semicascata i rami si allungano un po' di più per scendere in cascata, però basta tenere i palchetti piccoli e ben spaziati e non fare un grosso cuscinone gigante, e il peso ottico della vegetazione sarà comunque adeguato al tronco.
Nel complesso devo dire che avete fatto tutti virtual dalle proporzioni abbastanza buone. 04 e 05 di Ardesia, 07-Andrea Lubrano e 09-scarboc quelli con le chiome un pelino troppo espanse, ma di poco, a cui ho dato quindi qualche punto in meno, però nel complesso bravi tutti. oth_3
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Re: VIRTUAL CONTEST
TRIANGOLARITA' DELLA CHIOMA
La forma complessiva della chioma di un bonsai, eccezion fatta per la scopa rovesciata (considerando gli stili più classici), deve essere iscritta, guardandola dal fronte, in un triangolo. L'apice sarà uno dei vertici, gli altri due saranno alle estremità inferiori dei due palchi più bassi. Questo triangolo, poichè nel bonsai è bandita la simmetria e le linee precisamente orizzontali o verticali, deve essere un triangolo scaleno (tutti e tre i lati di tre lunghezze diverse), e la base non deve essere orizzontale (ovvero non deve essere parallela al terreno).
Prendiamo per esempio il virtual di scarboc:
Lei si è premurata di disegnarlo, il triangolo in cui ha racchiuso la chioma, e notate come è scaleno e la base è obliqua. Ottimo, scarboc! oth_3
In realtà anche la maggior parte degli altri hanno la chioma correttamente iscritta in un triangolo scaleno e obliquo, quindi bravi. Quelli non proprio corretti sono 02, 03, 08, 10 e 11:
02: triangolo troppo simmetrico e base quasi orizzontale;
03: la chioma non è iscritta in un triangolo, ovvero non è ben distinguibile un apice, e comunque la base è parallela al terreno;
08: come per il 02, il triangolo è poco scaleno e base quasi orizzontale;
10: base quasi orizzontale;
11: base inclinata sì ma troppo poco.
Notare che qui vi ho accennato solo alla triangolarità della chioma nel complesso, senza dire se l'apice e i palchi sono posizionati nel modo corretto o no, perchè di questo parlerò meglio la prossima volta.
La forma complessiva della chioma di un bonsai, eccezion fatta per la scopa rovesciata (considerando gli stili più classici), deve essere iscritta, guardandola dal fronte, in un triangolo. L'apice sarà uno dei vertici, gli altri due saranno alle estremità inferiori dei due palchi più bassi. Questo triangolo, poichè nel bonsai è bandita la simmetria e le linee precisamente orizzontali o verticali, deve essere un triangolo scaleno (tutti e tre i lati di tre lunghezze diverse), e la base non deve essere orizzontale (ovvero non deve essere parallela al terreno).
Prendiamo per esempio il virtual di scarboc:
Lei si è premurata di disegnarlo, il triangolo in cui ha racchiuso la chioma, e notate come è scaleno e la base è obliqua. Ottimo, scarboc! oth_3
In realtà anche la maggior parte degli altri hanno la chioma correttamente iscritta in un triangolo scaleno e obliquo, quindi bravi. Quelli non proprio corretti sono 02, 03, 08, 10 e 11:
02: triangolo troppo simmetrico e base quasi orizzontale;
03: la chioma non è iscritta in un triangolo, ovvero non è ben distinguibile un apice, e comunque la base è parallela al terreno;
08: come per il 02, il triangolo è poco scaleno e base quasi orizzontale;
10: base quasi orizzontale;
11: base inclinata sì ma troppo poco.
Notare che qui vi ho accennato solo alla triangolarità della chioma nel complesso, senza dire se l'apice e i palchi sono posizionati nel modo corretto o no, perchè di questo parlerò meglio la prossima volta.
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Re: VIRTUAL CONTEST
giorgioc ha scritto:Cassandra ha scritto: Dite che dovrei prima innestare, e poi impostare direttamente i rami di itoigawa?
Rispondo senza alcuna pretesa "saccenza", che non possiedo.
Io farei prima l'innesto e dopo imposterei i palchi ITOIGAWA, non fosse altro per praticità di esecuzione dell'innesto e per una considerazione fisiologica.
La praticità risiede nel fatto che approssimare una talea radicata compreso il suo vasetto ad un ramo verticale o in ogni caso direzionato verso l'alto è MOLTO più agevole che innestare su un ramo orizzontale o inclinato verso il basso. In questo ultimo caso ci sono da risolvere una serie di problemi per l'innaffiatura del vasetto contenente la talea di ITO.
La considerazione fisiologica è che a mio parere un ramo che punta verso l'alto produce molto più vigore che uno inclinato verso il basso
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Re: VIRTUAL CONTEST
Andrea Lubrano ha scritto:...mi ero perso un po' tutti gli sviluppi della discussione ...e devo farti i complimenti Claudia, per come hai sviluppato e approfondito tutto il tema del topic oth_3 , per il livello di discussione che ne è nato...e un grazie.
Ho letto un sacco di cose che sono state scritte e avrei tante piccole domande e osservazioni, ma una in particolare: sullo stile inclinato, studiando sui libri, si dava importanza all'equilibrio della pianta che deve avere rispetto al suo asse. Cioè,avevo capito che: se la pianta e il suo apice si allontana dall'asse dove è posizionato il nebari, dovrà poi riequilibrarsi con un ramo che ritorna o con uno jin importante in direzione opposta. Per esempio negli stili a cascata che sono stati proposti il grosso jin alla base dovrebbe fare da "punto focale" e quindi equilibrare la pianta, ma negli stili inclinati proposti , per esempio in quegli proposti da Boba, Giorgio e Scarboc non ci vedo questa ricerca di equilibrio .....
ma allora forse ho inteso male? Oppure ancora una volta per il ginepro certe regole non valgono?
In effetti i virtual proposti sono molto belli e non danno un idea di disequilibrio...
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Re: VIRTUAL CONTEST
Dai dai, fai tutte le domande e tutte le osservazioni che vuoi! daidai_xx Questa è proprio una discussione volta a condividere le nozioni, le esperienze e le inclinazioni di ognuno di noi! Io sto scrivendo alcune cose veramente di base sugli aspetti principali, giusto alcune linee guida, ma anche io sono solo agli inizi e come tutti gli altri non vedo l'ora che ci siano approfondimenti da parte di chiunque! daidai_xxAndrea Lubrano ha scritto:Ho letto un sacco di cose che sono state scritte e avrei tante piccole domande e osservazioni
Per esempio mi ha stupito che nessuno ha commentato il discorso del nebari e della controconicità...
Su questo un po' avevo già risposto, ma solo per quanto riguarda il primo ramo basso che è otticamente il più importante:Andrea Lubrano ha scritto:se la pianta e il suo apice si allontana dall'asse dove è posizionato il nebari, dovrà poi riequilibrarsi con un ramo che ritorna o con uno jin importante in direzione opposta.
Interessante però la ricerca di equilibrio fatta con un jin, questo aspetto sarebbe da approfondire. daidai_xxCassandra ha scritto:per lo stile inclinato per esempio, è possibile sia che il primo ramo basso col palco otticamente più pesante stia dalla parte in cui pende la pianta (come l'ho fatto per esempio io ed altri), sia che stia dalla parte opposta; l'effetto è molto diverso, se il palco principale è dalla parte dove pende la pianta abbiamo un aspetto più deciso, forte, sbilanciato, dinamico; se sta dalla parte opposta bilancia il peso ottico della pianta, che si dice risulta più "seduta", e l'impatto d'insieme è senza dubbio meno forte. La scelta poi è personale ma sono valide entrambe le soluzioni.
Certo che qui stiamo anche semplificando, altrimenti a ben guardare bisognerebbe anche dire che non sempre il primo ramo basso è il ramo principale più importante del bonsai, che dà la direzione alla pianta... però andiamo nel difficile, meglio prima farsi un'idea delle cose più classiche, per ora perciò mi riferirò sempre al primo ramo più basso del bonsai come al ramo principale, il palco più importante.
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Re: VIRTUAL CONTEST
Intanto vado avanti.
SCELTA DEI RAMI UTILIZZATI
Quando impostiamo una pianta, per ottenere un buon risultato è importante scegliere i rami giusti. In generale, i rami primari (cioè quelli che partono dal tronco) devono sempre partire dalla parte esterna di una eventuale curva del tronco e mai all'interno di una concavità; inoltre è importante che partano con l'inclinazione giusta e alle altezze giuste, con le corrette distanze l'uno dall'altro; inutile dire che non devono esserci rami in croce (che partono dalla stessa altezza) nè rami uno sopra all'altro paralleli tra loro, nè rami diretti sparati verso l'osservatore o sparati verso il retro; importante è anche il diametro, i rami più bassi saranno i più grossi e man mano che si sale avremo rami gradualmente sempre più sottili. Bene, tutto ciò ha molta importanza in bonsai per esempio di latifoglie in stili come eretto formale o informale e simili, ma nei bonsai di ginepro come al solito sono permesse molte più libertà.
Apro ora una parentesi per ricordarvi una regola generale che vale sempre, per qualsiasi bonsai ed essenza: nei bonsai in cui il tronco è pressochè dritto, lo saranno anche i rami primari e la ramificazione di ordine superiore, invece nei bonsai e negli stili in cui il tronco è molto contorto, lo stesso tipo di movimento deve essere replicato nella ramificazione, in maniera ridotta ovviamente, ma deve ricordare lo stesso tipo di curve. Se ciò non fosse rispettato, avremmo risultati molto innaturali perchè privi di logica: in una pianta ideale cresciuta in natura non può essere che il tronco è cresciuto contorto e i rami invece belli dritti (o viceversa): lo stesso motivo che ha forgiato il tronco (portamento naturale, avversità atmosferiche, ecc) deve aver forgiato anche la ramificazione alla stessa maniera (e lo stesso criterio dobbiamo ricordarcelo quando andiamo a costruire dei jin... ma ne riparleremo più avanti).
:mrgreen:
Tornando a noi, nei ginepri ricordiamo che i rami saranno piuttosto contorti e movimentati perchè così sarà il tronco, difficilmente imposteremo un ginepro in stile eretto, come abbiamo visto. Sono quindi permesse molte cose, per esempio rami che partono dal retro della pianta o da posizioni o altezze errate che girano e si incurvano riportando, spesso con grandi riporti, la vegetazione al posto giusto: quello che conta infatti è che le masse vegetative siano messe in modo corretto, cioè in pratica le regole coinvolgono i palchi di vegetazione, che devono risultare disposti in una certa maniera, ma non i rami che li portano che "là sotto" possono fare quello che vogliono; è chiaro però che più i rami rispettano le regole generali e meglio è, mentre è opportuno che questi movimenti non convenzionali, riporti, ecc, non siano visibili dal fronte, siano quindi coperti dalla vegetazione.
Ovviamente, quindi, si possono scegliere come rami primari anche rami non perfettamente ben disposti, tanto si possono inclinare anche fortemente alla base, per esempio con le scosciature, che nel ginepro sono molto frequenti e aumentano l'aspetto maturo della pianta (e complimenti a scarboc che l'aveva scritto nelle sue note oth_3 ). I rami del ginepro sono molto flessibili e si possono piegare a piacimento, soprattutto questi che sono ancora abbastanza piccoli; con le giuste tecniche comunque si piegano abbastanza anche rami più grossi.
Altra osservazione per la scelta dei rami primari, è che portino una ramificazione secondaria almeno, e non direttamente la vegetazione fine, altrimenti risulta impossibile creare i palchi.
Inoltre è bene creare tutta la chioma con due o tre rami primari, non di più, soprattutto in piante non troppo grosse.
Nel caso di questa pianta, quindi, alla luce di tutte queste considerazioni, i rami primari per impostare tutta la chioma andavano scelti sicuramente tra: il ramo rosa, uno dei più grossi e ramificati; il ramo arancione, anch'esso grosso e ramificato; la prosecuzione del tronco (ramo rosso); il ramo verde acqua, un po' più piccolo degli altri ma comunque adeguato. I rami blu e giallo, essendo uno troppo basso e partendo l'altro all'interno della curva principale del tronco, sono da eliminare completamente senza pensarci due volte, su questo non c'è alcun dubbio. Il rametto verde scuro è fine e porta quasi esclusivamente vegetazione fine, sarebbe da eliminare o al massimo lo si può usare per andare a fondersi in un altro palco, ma non come ramo primario. Quindi ho dato un maggior punteggio a chi ha usato solo due o al massimo tre rami, tra il rosa, il rosso, l'arancione e il verde acqua.
Manca però ancora una considerazione che è importantissima!!! exclaim Assolutamente fondamentale nei ginepri, ma anche nei tassi e nelle conifere in genere, è il discorso dei fasci linfatici! In questo tipo di piante i fasci linfatici non sono una "rete" come nelle latifoglie, ma sono allineati longitudinalmente lungo il tronco, e più la pianta è vecchia, più tendono a formarsi vene linfatiche indipendenti una dall'altra. Di norma ogni vena linfatica alimenta un ramo, e spesso è alimentata da una singola radice. Nelle piante molto giovani le vene non sono così ben distinte e se si taglia un rametto è facile che i fasci linfatici riescano a "girarci attorno"; nelle piante vecchie però se si taglia un grosso ramo si ha matematicamente il ritiro di linfa da tutta la vena che alimentava quel ramo, formando di fatto uno shari lungo il tronco, fino a far morire anche la radice corrispondente. Viceversa, se si taglia completamente una grossa radice, ci si deve attendere la morte della vena e del ramo corrispondente. oth_10 Questo aspetto è fondamentale quando si studia un progetto per un bonsai di ginepro, tanto che sapete qual è la prima operazione che si fa per studiare una pianta? La pulizia della corteccia e lo studio delle vene linfatiche della pianta: questa non è certo una cosa facile, occorre un po' di esperienza e va fatto per forza con la pianta sotto mano, in quanto le vene bisogna anche sentirle con le dita per capire bene come sono disposte; per questo ho sorvolato su questo aspetto nella valutazione dei vostri virtual, tuttavia in verità è una cosa fondamentale.
Vediamo un paio di applicazioni di questo concetto:
In questa foto evidenzio più o meno l'andamento delle vene che alimentano i rami verde acqua, giallo e blu:
I rami giallo e blu come abbiamo detto vanno sicuramente eliminati, ma allora dobbiamo aspettarci un bel ritiro di linfa delle vene corrispondenti e quindi, entro pochi anni, la formazione di uno shari lungo il tronco (infatti le vene morte si staccano poi dal legno sottostante, col tempo). Ecco perchè io nel mio virtual della semicascata ho disegnato quello shari sul tronco: è la conseguenza dell'eliminazione dei rami giallo e blu:
Altro esempio: il ramo verde acqua è un problema! oth_10 Infatti quel ramo è quasi certamente alimentato da quella vena che ho disegnato prima e che riporto in quest'altra foto:
In tutti i virtual in cui è stato eliminato il ramo verde acqua, compreso il mio bunjin, non è stato considerato questo aspetto, perchè in realtà, eliminando quel ramo, c'è la seria possibilità che tutta la vena indicata ritiri e che muoiano le radici corrispondenti, ma questo sarebbe gravissimo, perchè come ho detto in precedenza, dal fronte si deve vedere la partenza di almeno una parte di vena viva! oth_11 Questo è il motivo principale per cui non sono convinta del mio progetto bunjin... oth_10 Non si capisce però se tutte quelle radici e quella vena alimentano in effetti solo quel rametto, non è semplicissimo capirlo, a me sembra per esempio che una parte prosegua verso l'apice, però non ne sono sicura, e insomma tagliare il ramo verde acqua sarebbe un azzardo!
SCELTA DEI RAMI UTILIZZATI
Quando impostiamo una pianta, per ottenere un buon risultato è importante scegliere i rami giusti. In generale, i rami primari (cioè quelli che partono dal tronco) devono sempre partire dalla parte esterna di una eventuale curva del tronco e mai all'interno di una concavità; inoltre è importante che partano con l'inclinazione giusta e alle altezze giuste, con le corrette distanze l'uno dall'altro; inutile dire che non devono esserci rami in croce (che partono dalla stessa altezza) nè rami uno sopra all'altro paralleli tra loro, nè rami diretti sparati verso l'osservatore o sparati verso il retro; importante è anche il diametro, i rami più bassi saranno i più grossi e man mano che si sale avremo rami gradualmente sempre più sottili. Bene, tutto ciò ha molta importanza in bonsai per esempio di latifoglie in stili come eretto formale o informale e simili, ma nei bonsai di ginepro come al solito sono permesse molte più libertà.
Apro ora una parentesi per ricordarvi una regola generale che vale sempre, per qualsiasi bonsai ed essenza: nei bonsai in cui il tronco è pressochè dritto, lo saranno anche i rami primari e la ramificazione di ordine superiore, invece nei bonsai e negli stili in cui il tronco è molto contorto, lo stesso tipo di movimento deve essere replicato nella ramificazione, in maniera ridotta ovviamente, ma deve ricordare lo stesso tipo di curve. Se ciò non fosse rispettato, avremmo risultati molto innaturali perchè privi di logica: in una pianta ideale cresciuta in natura non può essere che il tronco è cresciuto contorto e i rami invece belli dritti (o viceversa): lo stesso motivo che ha forgiato il tronco (portamento naturale, avversità atmosferiche, ecc) deve aver forgiato anche la ramificazione alla stessa maniera (e lo stesso criterio dobbiamo ricordarcelo quando andiamo a costruire dei jin... ma ne riparleremo più avanti).
:mrgreen:
Tornando a noi, nei ginepri ricordiamo che i rami saranno piuttosto contorti e movimentati perchè così sarà il tronco, difficilmente imposteremo un ginepro in stile eretto, come abbiamo visto. Sono quindi permesse molte cose, per esempio rami che partono dal retro della pianta o da posizioni o altezze errate che girano e si incurvano riportando, spesso con grandi riporti, la vegetazione al posto giusto: quello che conta infatti è che le masse vegetative siano messe in modo corretto, cioè in pratica le regole coinvolgono i palchi di vegetazione, che devono risultare disposti in una certa maniera, ma non i rami che li portano che "là sotto" possono fare quello che vogliono; è chiaro però che più i rami rispettano le regole generali e meglio è, mentre è opportuno che questi movimenti non convenzionali, riporti, ecc, non siano visibili dal fronte, siano quindi coperti dalla vegetazione.
Ovviamente, quindi, si possono scegliere come rami primari anche rami non perfettamente ben disposti, tanto si possono inclinare anche fortemente alla base, per esempio con le scosciature, che nel ginepro sono molto frequenti e aumentano l'aspetto maturo della pianta (e complimenti a scarboc che l'aveva scritto nelle sue note oth_3 ). I rami del ginepro sono molto flessibili e si possono piegare a piacimento, soprattutto questi che sono ancora abbastanza piccoli; con le giuste tecniche comunque si piegano abbastanza anche rami più grossi.
Altra osservazione per la scelta dei rami primari, è che portino una ramificazione secondaria almeno, e non direttamente la vegetazione fine, altrimenti risulta impossibile creare i palchi.
Inoltre è bene creare tutta la chioma con due o tre rami primari, non di più, soprattutto in piante non troppo grosse.
Nel caso di questa pianta, quindi, alla luce di tutte queste considerazioni, i rami primari per impostare tutta la chioma andavano scelti sicuramente tra: il ramo rosa, uno dei più grossi e ramificati; il ramo arancione, anch'esso grosso e ramificato; la prosecuzione del tronco (ramo rosso); il ramo verde acqua, un po' più piccolo degli altri ma comunque adeguato. I rami blu e giallo, essendo uno troppo basso e partendo l'altro all'interno della curva principale del tronco, sono da eliminare completamente senza pensarci due volte, su questo non c'è alcun dubbio. Il rametto verde scuro è fine e porta quasi esclusivamente vegetazione fine, sarebbe da eliminare o al massimo lo si può usare per andare a fondersi in un altro palco, ma non come ramo primario. Quindi ho dato un maggior punteggio a chi ha usato solo due o al massimo tre rami, tra il rosa, il rosso, l'arancione e il verde acqua.
Manca però ancora una considerazione che è importantissima!!! exclaim Assolutamente fondamentale nei ginepri, ma anche nei tassi e nelle conifere in genere, è il discorso dei fasci linfatici! In questo tipo di piante i fasci linfatici non sono una "rete" come nelle latifoglie, ma sono allineati longitudinalmente lungo il tronco, e più la pianta è vecchia, più tendono a formarsi vene linfatiche indipendenti una dall'altra. Di norma ogni vena linfatica alimenta un ramo, e spesso è alimentata da una singola radice. Nelle piante molto giovani le vene non sono così ben distinte e se si taglia un rametto è facile che i fasci linfatici riescano a "girarci attorno"; nelle piante vecchie però se si taglia un grosso ramo si ha matematicamente il ritiro di linfa da tutta la vena che alimentava quel ramo, formando di fatto uno shari lungo il tronco, fino a far morire anche la radice corrispondente. Viceversa, se si taglia completamente una grossa radice, ci si deve attendere la morte della vena e del ramo corrispondente. oth_10 Questo aspetto è fondamentale quando si studia un progetto per un bonsai di ginepro, tanto che sapete qual è la prima operazione che si fa per studiare una pianta? La pulizia della corteccia e lo studio delle vene linfatiche della pianta: questa non è certo una cosa facile, occorre un po' di esperienza e va fatto per forza con la pianta sotto mano, in quanto le vene bisogna anche sentirle con le dita per capire bene come sono disposte; per questo ho sorvolato su questo aspetto nella valutazione dei vostri virtual, tuttavia in verità è una cosa fondamentale.
Vediamo un paio di applicazioni di questo concetto:
In questa foto evidenzio più o meno l'andamento delle vene che alimentano i rami verde acqua, giallo e blu:
I rami giallo e blu come abbiamo detto vanno sicuramente eliminati, ma allora dobbiamo aspettarci un bel ritiro di linfa delle vene corrispondenti e quindi, entro pochi anni, la formazione di uno shari lungo il tronco (infatti le vene morte si staccano poi dal legno sottostante, col tempo). Ecco perchè io nel mio virtual della semicascata ho disegnato quello shari sul tronco: è la conseguenza dell'eliminazione dei rami giallo e blu:
Altro esempio: il ramo verde acqua è un problema! oth_10 Infatti quel ramo è quasi certamente alimentato da quella vena che ho disegnato prima e che riporto in quest'altra foto:
In tutti i virtual in cui è stato eliminato il ramo verde acqua, compreso il mio bunjin, non è stato considerato questo aspetto, perchè in realtà, eliminando quel ramo, c'è la seria possibilità che tutta la vena indicata ritiri e che muoiano le radici corrispondenti, ma questo sarebbe gravissimo, perchè come ho detto in precedenza, dal fronte si deve vedere la partenza di almeno una parte di vena viva! oth_11 Questo è il motivo principale per cui non sono convinta del mio progetto bunjin... oth_10 Non si capisce però se tutte quelle radici e quella vena alimentano in effetti solo quel rametto, non è semplicissimo capirlo, a me sembra per esempio che una parte prosegua verso l'apice, però non ne sono sicura, e insomma tagliare il ramo verde acqua sarebbe un azzardo!
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Re: VIRTUAL CONTEST
scarboc ha scritto:
Che roba le vene linfatiche delle conifere...non sapevo. E' così anche per pini, abeti e compagnia bella? Perchè ad esempio, lo so che sono conifere un po' particolari, ma il ginkgo e il taxodium si comportano come le caducifoglie, se tagli mezza pianta ricacciano da gemme arretrate, non secca tutta. Allora i ginepri non possono essere capitozzati? Nel senso, una pianta di ginepro se la tagli a metà togliendo tutti i rami muore?
Grazie Cass della spiegazione, certo che a questi ginepri tutto è concesso eh: controconicità, la base può avere il diametro del tronco, rami che possono fare quello che vogliono ( il primo ramo non è necessario sia il più grande), ecc.ecc.
Troppo comodo così oth_1 :mrgreen:
Claudia Marconi- Messaggi : 248
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