Articolo su come eseguire una margotta

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Messaggio Da scarboc Dom Gen 11, 2015 10:18 pm

Visto e considerato che per la maggior parte delle essenze,adesso è il periodo giusto per margottare,volevo darvi un pò di coraggio riassumendo il procedimento,i vari passaggi e le tecniche da utilizzare..
La margotta è il metodo di riproduzione con cui si possono ottenere,nel minor tempo possibile,ottimi esemplari bonsai..
E' fondamentale scegliere il ramo della pianta madre,che ha la conformazione più adatta per diventare il nostro futuro bonsai.
La margotta è  una propagazione agamica (cioè una forma di propagazione senza fecondazione, senza gameti)consistente nel provocare l'emissione di radici da una porzione della pianta senza staccarla da questa.
Prima di passare all'esecuzione vera e propria è fondamentale conoscere adeguatamente com'è strutturato il legno del ramo da margottare;esso è formato da varie parti che bisogna saper individuare:
- CORTECCIA:La parte più esterna denominata RITIDOMA,formata da cellule morte che hanno come unica funzione quella di proteggere ed isolare l'interno del ramo.Subito sotto di essa si trova il LIBRO che contiene già dei vasi linfatici,denominati fibrosi,che trasportano la linfa elaborata.
- CAMBIO:Detto anche MERISTEMA è la parte più importante per eseguire la margotta.E' composto da cellule che hanno la capacità di riprodursi originando il Libro sulla parte più esterna ed l'Alburno nella parte interna.
- ALBURNO:é la parte viva del legno. All'interno di esso l'acqua e le sostanze nutritive vengono trasportate fino alla chioma. Con l'ispessimento delle pareti cellulari, le cellule piú interne dell'alburno muoiono originando il durame.
- DURAME:è composto da cellule morte ed è la parte che sostiene l'albero.In esse vengono immagazzinate svariate sostanze (pigmenti, sostanze tanniche, gomme, resine), che rendono il legno duraturo.
- MIDOLLO:si trova al centro del tronco e da esso partono i raggi midollari, che attraversano in direzione radiale il tronco. Essi mettono in comunicazione il midollo con la corteccia e servono al trasporto di sostanze e all'immagazzinamento.


Detto questo procediamo alla margotta:
Il primo passaggio da effettuare è il praticamente di un taglio,utilizzando un coltello estremamente affilato,in maniera anellare lungo tutta la circonferenza del tronco da margottare.
La larghezza del taglio varia dal diametro del ramo da margottare ma solitamente la proporzione è di 3/1,cioè  su un ramo di diametro 3 cm la larghezza dell'anello è di circa 1 cm.
Il taglio deve arrivare precisamente al Cambio,in questa maniera si interrompono i vasi linfatici che portano la linfa alle radici presenti nel libro e si stimola la pianta a produrne di nuove proprio nel punto dove abbiamo reciso.
Solitamente il meristema,si riconosce perchè dal verde-marrone della corteccia di passa al colre bianco del legno di quest'ultimo...
Un accorgimento è quello di grattare ulteriormente con un cutter questa parte perchè solitamente vi è una pellicola che lo riveste e che se non rimossa può provocare la cicatrizzazione del taglio ed il ripristino dei vasi linfatici.
Se noi non curiamo molto bene questa operazione la pianta, e in particolare il cambio, potrebbe cercare di ricostituire un collegamento dei vasi e al momento di verificare l'esito del nostro intervento, invece di trovare le radici ci troveremmo di fronte ad un grosso callo cicatriziale.
La pianta prima di essere margottata:

Articolo su come eseguire una margotta 20051212153037palm0rv2
Si pratica l'incisione:
Articolo su come eseguire una margotta Ele3xl

Fatto questo importantissimo passaggio si va ad applicare dell'ormone radicante sulla parte scortecciata,spennellando il composto.Questa applicazione è utile per aiutare ma non fondamentale in quanto le margotte possono avere buon esito anche senza.E' una buona precauzione non eccedere nella quantità di ormone utilizzato.
Adesso bisogna ricreare un adeguato contenitore da riempire con ottimo terriccio,per stimolare la crescita delle radici...
Si può utilizzare una vaso di plastica adeguatamente sezionato oppure dei sacchetti,di colore nero,così da attirare calore o ancora usare alluminio per creare la famosa "caramella".
La grandezza di quest'ultima dev'essere almeno 3 volte più grande del ramo da margottare.
Si prendono della torba e dello sfagno molto ben umidificato e si applica questo composto sulla parte scortecciata.
Si avvolge il tutto con una pellicola di nylon e si blocca alle due estremità con della rafia in maniera da sigillare il tutto.
È importante che sia ben aderente la parte sottostante che dovrà trattenere l'umidità, mentre superiore bisogna crearsi lo spazio per annaffiare il tutto.Si può utilizzare anche la parte superiore di una bottiglia di plastica,coì da non stare tutte le volte ad aprire e chiudere la caramella.Per evitare di danneggiare le radichette quando si va ad esaminare il grado d'umidità all'intero della caramella si può eseguire la margotta racchiudono  lo sfagno con un nylon trasparente, e ricoprirla di nuovo con un altro nylon nero.
Questo fa si che basta togliere il primo nylon nero e osservare, attraverso quello trasparente, se ha radicato o no.
Per bagnare lo sfagno si può usare una siringa di grosse dimensioni(circa 20cc ),siringando attraverso i nylon acqua e stimolante.
Altro fattore importante per cui è bene non stringere eccessivamente la parte superiore della caramella è perchè così essa potrà raccogliere tutta l'acqua che defluisce scorrendo sul tronco.
Si riveste il tutto o con l'alluminio,o con un vaso e la margotta è fatta.
Inserisco qui una foto del procedimento effettuato con vaso di plastica,una volta riempito il vaso con sfagno e torba, ho aggiunto sopra del muschio per mantenere una certa umidità
Articolo su come eseguire una margotta 313qfdi
Il composto da utilizzare non ha un parametro preciso,c'è chi usa torba,chi sabbia,chi akadama, chi ancora perlite... quest'ultima asciuga molto rapidamente ed è indispensabile miscelarla con sfagno!
Quest'ultimo ha un importanza fondamentale nel tenere umida la margotta, deve essere possibilmente di fibra lunga e tenuto in ammollo per un paio d'ore prima di essere applicato.
C'è chi consiglia anche l'utilizzo dei granuli di acqua gel, che creano una riserva d'acqua per chi non può eseguire una quotidiana o almeno frequente annaffiatura,consigliati altamente per chi pratica margotte di piante in bosco.
Importante è fare attenzione anche all'eccesso di umidificazione,che può portare al marciume delle radici creatasi.
La margotta ha avuto successo ed ecco le radici:
Articolo su come eseguire una margotta 24g1xzs

Dopo alcuni mesi a seconda delle essenze verrà il momento di staccare la margotta..
Si procede con un taglio netto alla base della caramella e si toglie con molta attenzione la pellicola di nylon,cercando di mantenere più intatto possibile il pane radicale creatosi.
Articolo su come eseguire una margotta Jgsh75

Fondamentale è il posizionamento in un vaso con terreno molto drenante,quindi pomice e perlite sono altamente raccomandati.
E' consigliabile anche un bagno con stimolanti della radicazione(66f).
Attenzione particolare a non smuovere la pianta e provocare danni ai capillari che si sono creati.
Se questa operazione viene effettuata in autunno, si deve avere cura di porre la margotta in un posto riparato in modo che possa superare agevolmente i rigori dell'inverno, consigliato quindi il collocamento in serra fredda.

Pane radicale ripulito:
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Posizionamento in vaso e margotta terminata:
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Di seguito vi riporto una tabella con i tempi ed i periodi di radicazione della maggior parte delle essenze.Premetto che sono tempi indicativi e quindi non " tassativi":

Acer (Acero) Estate 2-4 mesi (secondo la varietà)
Azalea (Azalea) Primavera 3 mesi
Crategus (Biancospino) Estate 5 mesi
Buxus (Bosso) Primavera 3 mesi
Camellia (Camellia) Primavera 4 mesi
Carpinus (Carpino) Estate 5 mesi
Cedrus (Cedro) Primavera 5 mesi
Chamaecyparis (Cipresso) Primavera 4 mesi
Cydonia (Melocotogno) Estate 4 mesi
Chaenomeles (Cotogno) Estate 3 mesi
Cotoneaster (Cotognastro) Estate 3 mesi
Cryptomeria (Cryptomeria) Primavera 2 mesi
Hedera (Edera) Primavera 3 mesi
Fagus (Faggio) Estate - Inverno 3 mesi
Jasminum (Gelsomino) Estate 4 mesi
Wisteria (Glicine) Estate 2 mesi
Juniperus (Ginepro) Primavera 3-6 mesi (secondo la varietà)
Ginkgo biloba (Ginco) Estate 3 mesi
Magnolia (Magnolia) Estate 5 mesi
Malus (Melo) Estate 3 mesi
Punica granatum (Melograno) Primavera 2 mesi
Zelkova-Ulmus (Olmo) Estate 1 mese e mezzo
Mandorlo (Mandorlo) Estate 3 mesi
Pyris (Pero) Estate 6 mesi
Prunus avium (Ciliegio) Estate 3 mesi
Picea (Picea) Primavera 6 mesi
Pinus (Pino) Primavera 6-12 mesi (secondo la varietà)
Potentilla (Potentilla) Estate 3 mesi
Salix (Salice) Estate - Autunno 3 mesi e mezzo
Taxodium (Tasso) Primavera 4 mesi
Viburnum (Viburno) Estate 3 mesi
Vitis (Vite) Estate 3 mesi

Spero che questo articolo possa essere di vostra utilità,per qualsiasi dubbio o incomprensione noi collaboratori e i moderatori siamo a vostra disposizione.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti i moderatori e i collaboratori dei preziosi consigli che mi hanno dato per migliorare quest'articolo e il caro amico Andrea per le foto delle lavorazioni.

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