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Messaggio Da scarboc Dom Gen 11, 2015 9:52 pm

Come si sa, il Tokonoma è la nicchia (ideale) espositiva in cui vengono inseriti, a seconda delle esigenze, due o tre elementi:
- il Bonsai o il suiseki;
- una piantina da accompagnamento;
- uno scroll.
Lo scroll viene inserito nel caso la pianta esposta sia un literati oppure superi l’altezza di 80 cm.
Perché lo scroll e la piantina? Essi servono alla descrizione del tokonoma: il bonsaista espone la sua pianta col desiderio di inserirla in una determinata stagione. Scroll e piantina servono proprio a descrivere questo. Un esempio può essere un bonsai con una piantina in una gabbietta aperta ed uno scroll che rappresenta un grillo: essa rappresenta la primavera e il grillo che è appena fuggito dalla gabbietta.
È importante l’inserimento dei vari elementi nella composizione di un tokonoma: la piantina deve sempre guardare al bonsai, e viceversa. Questi due elementi, nella filosofia Zen, sono chiamati lo Yin (bonsai o suiseki) e lo Yang (piantina). Esso va a guardare quindi ad uno spazio circolare formato dalle due piante, chiuso con una “chiave di volta”: lo scroll.



Esistono due tipologie di piantine di accompagnamento:
- semplice (SHITAKUSA);
- composizione (KUSAMONO).

COME FARE UNA SHITAKUSA.

Esposizione-erbe da compagnia Shitakusa-01
Una Shitakusa è un’erba perenne che dona tranquillità al momento che l’oggetto deve descrivere, tale che ricordi un ambiente naturale.
- i colori devono combinarsi con l’oggetto principale (bonsai o suiseki)
- il vaso non deve essere troppo appariscente ma si deve armonizzare con la composizione.
Fare una shitakusa è molto semplice: si prende un vasetto o una lastra di piccole dimensioni e si inizia a mettere la retina di drenaggio in fondo al vasetto. Dopodiché si inizia ad applicare della terra ketosouchi sul fondo del pot. La terra ketosouchi è argillosa e compatta: è indicato in queste operazioni l’aggiunta di sfagno, per far si che il keto sia meno stagno e rischi di spaccare le radici se poco umido. Si innaffia leggermente, poi si mette dell’akadama, di granulometria media. Di seguito ancora del keto, poi si puliscono le radici della piantina e la si posiziona nel vaso: buona idea è quella di completare la piantina con del muschio: se si usano zolle di muschio, si possono mettere delle spille fatte con il filo per far si che il substrato non scivoli fuori al momento dell’annaffiatura.
Sovente si usano piante significate per le shitakusa, comunque si utilizza sempre e solo una pianta.



COME FARE UN KUSAMONO.

Così come la shitakusa, il kusamono non deve essere appariscente e donare un senso di tranquillità alla composizione. Per il kusamono si preferiscono accoppiamenti di diversi tipi di erbe nel vaso, ma sempre similari per caratteristiche: non si possono accoppiare piante che hanno bisogno di ombra con piante che hanno bisogno di luce, etc.
Il vaso per il kusamono svariate volte è più grande di quello per shitakusa, il terriccio per accomodare le piante nel vaso è lo stesso.
I colori possono essere usati, ma non troppo eccessivi di modo tale che attirino l’attenzione. Buona norma è usare sempre vasi bassi e tondi, non concimare (in quanto l’azoto del terreno è già sufficiente), ridurre annualmente le radici.
Si dice che, prima che una pianta di accompagnamento possa essere esposta, necessitano non meno di dieci anni di cure.

Articolo di Lilika
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