Rinvaso bosco su lastra

Capita che in tanti chiedano come si rinvasa una pianta su roccia, perchè, giustamente, questa non la si può svasare.
Quindi qui spiego come ho rinvasato io il mio bosco di faggi.
Prima cosa,ovviamente, ho staccato il pane radicale dalla roccia, perchè i ganci, attaccati all'inizio con del mastice bicomponente, ho notato che con il tempo marcisce e non attacca più.
quindi, dato che non era periodo di rinvaso ( autunno) ho preparato il solito letto di foglie



ho messo un sacchetto di cellophane sotto, per evitare che qualche radice si infilasse nel terreno, durante l'inverno



vi ho posizionato sopra il bosco, con un pane radicale che sembra un blocco di cemento



dopo ricopro il tutto di foglie, attendendo la primavera



qui la lastra come era prima



a marzo preparo la lastra, pulita bene ed applicato i ganci con del tassello chimico, decisamente più resistente.



prendo il bosco



e controllo sotto...



inizio quindi l'operazione di taglio di fette di pane radicale




taglio terra e parte di radici intrecciate









così si presenta dopo che ho eliminato il pezzo

e ripeto la stessa operazione in varie parti del pane radicale

posizione il bosco sulla lastra, cercando la soluzione migliore





pratico dei fori da cui passeranno i fili di ancoraggio, che ho posizionato sulla lastra



faccio uno strato di pomice pura sotto, posiziono il pane radicale ed infili i fili per l'ancoraggio



e stringo bene, per fissare in modo perfetto il tutto



qui il tutto ancorato benissimo!!!!!




ora posiziono un bel bordo di keto tutto attorno alla piastra, bagnandolo con un vaporizzatore per farlo aderire bene

riempio lo spazio fra pane radicale e keto, con una miscela di terriccio più ricco di torba, per evitare la disidratazione






poi faccio delle "frittelle" di keto, che appiccico sul terreno nuovo, per evitare che si disperda e far attecchire bene il muschio











preparo le forcine ad U per fissare bene i pezzi di muschio



e metto i pezzi di muschio
a differenza da quello che uso per le piante in vaso, questo è a fibra più grossa, perche, in natura, lo si trova a pezzi più grandi, e quindi più adatto da posizionare sui fianchi del pane radicale

non trovo la foto, ma ho anche "carotato" in alcuni punti del pane radicale, con una punta da muro di 18, riempiendo poi gli spazi con della pomice.

si è ripreso alla grande!!!!!
il prossimo anno dovrei ripetere l'operazione in altri punti diversi.

Gran bel lavoro!!!

come mai tagli a fette? non rischi di creare differenze di vigore nella stagione successiva causate dalla potatura radicale di qualche pianta a discapito di altre che non sono state toccate?

bel lavoro comunque e bella documentazione!

Districare quell' intreccio dopo 12 anni er davvero ina impresa ardua...
Poi, guardando bene, alcune basi si sono "fuse" insieme creando una parte legnosa sotto al muschio, dura.
Quindi ho optato per questa soluzione.
Non ho notato differenza di vigore fra una pianta o un'alta.

ormai è un pianta unica beh allora meglio così per il bosco!

Bellissimo articolo ricchissimo di foto e ben spiegato
Grande Franco
Posso fare una domanda
Ma la lastra non andrebbe forata per garantire un miglior drenaggio

In tanti lo chiedono, perche' in giro molti lo consigliano.
Io invece, avendo varie composizioni su lastra perche' mi piacciono, ho notato che, conil tempo, possono insorgere prolemi di irrigazione estive.
Quindi io non foro mai.
Poi l'acqua non ha possibilita' di ristagnare.

Hai fatto un bel lavoro , oltretutto assomiglia mostruosamente al mio boschetto .
Una domanda : a te risulta che il pane radicale rimanga sempre troppo alto ? Scusa ma a me è una critica che mi fanno sempre notare....

Complimenti ancora .

Bel lavoro e strepitosa serie di fotografie, complimenti Franco!

-Daniel- ha scritto:Una domanda : a te risulta che il pane radicale rimanga sempre troppo alto ? Scusa ma a me è una critica che mi fanno sempre notare....

Io non ho boschetti, però trovo comunque questa domanda molto interessante.    Franco tu che dici? La tua è una scelta stilistica o è impossibile abbassare lo spessore del pane radicale per qualche motivo? A me comunque il boschetto di Franco, soprattutto nelle ultime foto, sembra disposto su una collina quindi l'atezza non mi disturba, però non so, non ho esperienza di boschetti.

secondo me su lastra l'effetto collina oltre ad essere inevitabile è anche carino da vedersi, ma senza eccedere sennò fa l'effetto panettone e rovina il senso di profondità e di vastità del paesaggio mentre lo osservi.

discorso diverso invece per i boschi in vaso....a parte che di boschi in vaso BELLI ce ne sono veramente pochi e sono da seme ...comunque la superficie del pane radicale deve essere più piatta possibile e far vedere bene i nebari delle piante, il panettone appoggiato sul vaso è un classico esempio di "messo lì a caso forzando i tempi" e sta malissimo.

osserviamo i boschi di KATO....(sul web o per i pochi che hanno la fortuna di vederli dal vivo) e abbiamo capito come si fanno i boschi...facili no? ahahah

-Daniel- ha scritto:Hai fatto un bel lavoro , oltretutto assomiglia mostruosamente al mio boschetto .
Una domanda : a te risulta che il pane radicale rimanga sempre troppo alto ? Scusa ma a me è una critica che mi fanno sempre notare....

Complimenti ancora .

più basso di così, non me la sono sentita di ridurlo.
calcola che il faggio, deve sentire fresco sempre sia alle radici che alla chioma.
infatti, dove abito io,ad 800 m/sm, non ci sono in natura, se non qualche esemplare isolato.
iniziano sui 1000 m/sm ad essere presenti autoctoni, spingendosi fino al limite della vegetazione alta.

Dav86 ha scritto:secondo me su lastra l'effetto collina oltre ad essere inevitabile è anche carino da vedersi, ma senza eccedere sennò fa l'effetto panettone e rovina il senso di profondità e di vastità del paesaggio mentre lo osservi.

discorso diverso invece per i boschi in vaso....a parte che di boschi in vaso BELLI ce ne sono veramente pochi e sono da seme ...comunque la superficie del pane radicale deve essere più piatta possibile e far vedere bene i nebari delle piante, il panettone appoggiato sul vaso è un classico esempio di "messo lì a caso forzando i tempi" e sta malissimo.

osserviamo i boschi di KATO....(sul web o per i pochi che hanno la fortuna di vederli dal vivo) e abbiamo capito come si fanno i boschi...facili no? ahahah

ne ho uno di aceri, con il pane radicale decisamente più basso, proveniente da talee.
però proviene da vecchia coltivazione in vaso di 3 cm, quindi è per quello.
il bosco del post invece, è nato su quella lastra, con piante provenienti da raccolta.

francobet ha scritto:

-Daniel- ha scritto:Hai fatto un bel lavoro , oltretutto assomiglia mostruosamente al mio boschetto .
Una domanda : a te risulta che il pane radicale rimanga sempre troppo alto ? Scusa ma a me è una critica che mi fanno sempre notare....

Complimenti ancora .

più basso di così, non me la sono sentita di ridurlo.
calcola che il faggio, deve sentire fresco sempre sia alle radici che alla chioma.
infatti, dove abito io,ad 800 m/sm, non ci sono in natura, se non qualche esemplare isolato.
iniziano sui 1000 m/sm ad essere presenti autoctoni, spingendosi fino al limite della vegetazione alta.

Concordo in pieno con te Franco , io abito a circa 900 m/sm so che amano un terreno fresco e profondo , forse su lastra i canoni prevedono un terreno molto sottile quindi i " puristi" me lo fanno sempre notare .

Questo il mio nel 2013 , ora la zolla è molto più bassa , dopo l' intervento di rinvaso fatto come da te mostrato .



...meno piante del tuo ( nove ) .

Voglio vedere il bosco degli aceri! Queste piante mi piacciono da pazzi!