Sull'alluminio
Pagina 1 di 1
Sull'alluminio
Da discovery di bonsai club.it
Come vi preannunciai qualche tempo fà, eccomi qui con i risultati, parziali, di quella che si può definire una sperimentazione su l'ausilio delle strisce adesive di alluminio come coadiuvante nella cicatrizzazione sulle latifoglie.
Ecco di cosa parlo:
Questo materiale è facilmente reperibile nei negozi di idraulica professionale a pochi euro.
La sperimentazione è stata attuata da diversi amici e studenti qui del club, sotto mio consiglio
Si è utilizzato l'alluminio su diverse specie, ma in particolare su gli ormai notorei carpini Campani
Le immagini di seguito mostrano come nel giro di pochi mesi (si tenga presente che questi materiali sono stati raccolti questo inverno, per cui non ancora stabilizzati) si siano formati dei calli enormi, che oltretutto sembrano essere di minimo spessore.
Il principio nell'utilizzo di questi fogli adesivi risiede nel fatto che l'alluminio forma una barriera del tutto impenetrabile ad umidità luce e calore (è un termoisolante per tubi, è venduto per questo uso ), isolamento che consente un ottimo sviluppo dei tessuti meristematici, in oltre il collante utilizzato è fortissimo, e ostacola anche la fuoriuscita di linfa.
Notare nelle foto come sono asciutti i tessuti interni al callo.
La rivoluzione nell'uso di questo materiale in definitiva consiste che: Il callo cicatriziale si espande in larghezza grazie alla pressione fatta dalla stagnola e collante, e non in spessore come avviene normalmente.
Questo consentirà di evitare gli enormi scavi che solitamente si fanno all'interno di un taglio, ma ben sì; il taglio sarà sagomato a guisa del tronco, sarà poi il callo che estendendosi sottilmente sotto la stagnola provvederà a chiudere il tutto come se fosse normale tessuto, in metà tempo bhè e scusate se è poco.
Okusai
Come vi preannunciai qualche tempo fà, eccomi qui con i risultati, parziali, di quella che si può definire una sperimentazione su l'ausilio delle strisce adesive di alluminio come coadiuvante nella cicatrizzazione sulle latifoglie.
Ecco di cosa parlo:
Questo materiale è facilmente reperibile nei negozi di idraulica professionale a pochi euro.
La sperimentazione è stata attuata da diversi amici e studenti qui del club, sotto mio consiglio
Si è utilizzato l'alluminio su diverse specie, ma in particolare su gli ormai notorei carpini Campani
Le immagini di seguito mostrano come nel giro di pochi mesi (si tenga presente che questi materiali sono stati raccolti questo inverno, per cui non ancora stabilizzati) si siano formati dei calli enormi, che oltretutto sembrano essere di minimo spessore.
Il principio nell'utilizzo di questi fogli adesivi risiede nel fatto che l'alluminio forma una barriera del tutto impenetrabile ad umidità luce e calore (è un termoisolante per tubi, è venduto per questo uso ), isolamento che consente un ottimo sviluppo dei tessuti meristematici, in oltre il collante utilizzato è fortissimo, e ostacola anche la fuoriuscita di linfa.
Notare nelle foto come sono asciutti i tessuti interni al callo.
La rivoluzione nell'uso di questo materiale in definitiva consiste che: Il callo cicatriziale si espande in larghezza grazie alla pressione fatta dalla stagnola e collante, e non in spessore come avviene normalmente.
Questo consentirà di evitare gli enormi scavi che solitamente si fanno all'interno di un taglio, ma ben sì; il taglio sarà sagomato a guisa del tronco, sarà poi il callo che estendendosi sottilmente sotto la stagnola provvederà a chiudere il tutto come se fosse normale tessuto, in metà tempo bhè e scusate se è poco.
Okusai
scarboc- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 10.01.15
Località : provincia di Cremona
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|